Se vedi questo uccello in città, non ti avvicinare: è molto pericoloso!

Mantieni le distanze da questo esemplare di uccello. Contrariamente a quanto si possa pensare, è molto pericoloso!

La convivenza uomo – animale non funziona sempre, soprattutto quando non si conoscono gli esemplari con i quali entriamo in contatto.

Stormo di uccelli e targa 'Attention'
Se vedi questo uccello in città, non ti avvicinare: è molto pericoloso! – viagginews.com

Se, ad esempio, scorgete questo uccello, è bene che manteniate le dovute distanza.

Stai lontano da questo volatile, non è per nulla socievole

Uno degli esemplari che siamo abituati a scorgere nelle piccole e grandi città è la cornacchia. È facilmente riconoscibile, in quanto presenta la struttura di un corvo, mantenendo tuttavia una dimensione più minuta, con piume nere e grigie. Sembra innocua all’apparenza, poiché tende ad allontanarsi in volo quando qualcuno le si avvicina. Quando una cornacchia diventa aggressiva, ci duole sottolinearlo, è sempre colpa dell’uomo.

Cornacchia
Stai lontano da questo volatile, non è per nulla socievole – viagginews.com

La convivenza con gli animali stenta tutt’oggi a trovare un’armonia esistenziale. Nella nostra egomania, crediamo di poter dominare lo spazio come preferiamo, non curanti delle abitudini della fauna che condivide con noi il suo habitat. La cornacchia, di base, è un volatile che se ne sta per i fatti suoi. Tuttavia, nel corso dei decenni, molti hanno sviluppato la brutta abitudine di lanciarle briciole di pane ed avanzi di cibo.

Nel momento in cui la cornacchia prende confidenza con l’uomo, smette anche di averne paura. “Gli attacchi capitano soprattutto nel periodo in cui vengono svezzati i piccoli” – ha spiegato in una vecchia intervista Francesca Manzia, responsabile del Centro di recupero fauna selvatica Lipu di Roma. Generalmente l’aggressività nasce da un’escalation: prima gracchia, avvisando l’intruso. Cerca poi di spaventarlo, volandogli molto vicino ed infine, di fronte ad un’ingenua insistenza, scende in picchiata.

“Nel 95% dei casi non c’è contatto” – garantisce Manzia, ribadendo al contempo: “Le cornacchie più abituate all’uomo possono colpire”. Nel caso dovesse verificarsi una situazione di questo tipo, è importante allontanarsi dal luogo dove si sta consumando l’attacco, poiché potrebbe trattarsi di un’azione di difesa. Non bisogna roteare oggetti, agitarsi e soprattutto mostrare elementi neri – quale può essere una borsa, ad esempio – in quanto la cornacchia potrebbe scambiarli per suoi simili ed intensificare l’attacco.

Il periodo nel quale aumenta il rischio di ingerenze da parte delle cornacchie è contestualizzato alla fase riproduttiva, quindi maggio e giugno. È durante la fase dello svezzamento che gli esemplari adulti diventano particolarmente appresivi. I piccoli, di fatto, vengono lasciati a terra, così da imparare a cavarsela da soli. Una sorta di apprendistato, durante il quale il genitore controlla la prole a distanza, pronto ad intervenire in caso di pericolo.

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