Prezzi troppo alti, scatta la protesta: i cittadini non fanno la spesa

I consumatori di un Paese europeo hanno deciso di boicottare i grandi supermercati per protestare contro i rincari dei prezzi alimentari.

I rincari dei beni alimentari ha investito gran parte dell’Europa, sono tantissimi i Paesi in cui i prezzi nei supermercati hanno fatto registrare un’impennata negli ultimi anni. Una crescita che sembra non arrestarsi, considerati i recenti aumenti.

Supermercato carrello
Prezzi troppo alti, scatta la protesta: i cittadini non fanno la spesa (Viagginews.com)

Proprio in merito, i consumatori di un Paese europeo hanno fatto scattare una protesta boicottando i punti vendita delle principali catene di supermercati per una settimana. L’iniziativa si è diffusa ampiamente grazie ai social network ed un gran numero di cittadini ha deciso di aderire non recandosi a fare la spesa nei grandi discount, rimasti quasi vuoti per sette giorni.

Svezia, prezzi alimentari alle stelle: i consumatori boicottano i supermercati

Bojkotta vecka 12” si chiama così l’iniziativa lanciata in Svezia per boicottare i grandi supermercati per una settimana, dal 17 al 23 marzo 2025. Il numero 12 contenuto nel nome indica, difatti, la dodicesima settimana dell’anno.

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Svezia, prezzi alimentari alle stelle: i consumatori boicottano i supermercati (Viagginews.com)

La protesta, come riporta il quotidiano britannico The Guardian, è partita dopo l’ennesimo aumento dei prezzi dei beni alimentari registratosi di recente che, secondo le stime, sarebbe quello più alto mai visto nell’ultimo biennio. Considerati i rincari, i consumatori hanno deciso di non fare la spesa per sette giorni presso le catene della grande distribuzione come Lidl, Coop, Willys, Hemköp e Ica.

La protesta si è diffusa ampiamente, grazie ai numerosi post e contenuti pubblicati dai consumatori su TikTok e Instagram diventando virale e vedendo l’adesione di numerosi cittadini svedesi. Secondo molti, come riferisce The Guardian, l’aumento dei prezzi a quello che è stato definito come un “oligopolio” di supermercati e grandi produttori che non pensano ai clienti, ma ai loro profitti, a cui si aggiunge anche la mancanza di concorrenza tra aziende. Le grandi catene, però, spiegano che questi aumenti è, invece, dovuto ad una serie di fattori, come la guerra, l’attuale situazione geopolitica, l’emergenza climatica ed i prezzi delle materie prime.

Stando alle recenti stime, in Svezia, da gennaio 2022 il costo annuale per sfamare una famiglia è aumentato sino 30mila corone (circa 2.700 euro) con beni come il cioccolato, il caffè ed il latte il cui prezzo è salito significativamente.

La protesta scattata in Svezia non è la prima in assoluto in Europa, ma di recente iniziative simili sono state avviate in Paesi come Bulgaria, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro e Serbia, sempre per via dei rincari dei beni alimentari.

Non sono mancate, ovviamente, le risposte politiche. Il portavoce economico del partito socialdemocratico, Mikael Damberg, ha attaccato l’attuale Governo affermando che i cittadini sono costretti a chiedere dei prestiti per “sopravvivere alla vita di tutti i giorni”. Il ministro delle finanze, Elisabeth Svantesson, ha replicato spiegando che da quando il Governo è in carica l’inflazione è scesa dal 10% all’1,3%.

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