L’Assegno Unico per i figli a carico è erogato per sostenere le spese riguardanti appunto i figli. Attenzione quindi perché non tutto è consentito e possono scattare multe pesanti.
L’Assegno Unico rappresenta oggi il più importante aiuto economico che hanno i genitori con figli a carico. Aiuto economico che però bisogna saper utilizzare in maniera appropriata. Di fatto non tutte le spese sono ammesse con la somma che si riceve mensilmente. Bisogna stare attenti se non si vuole incappare nel reato di appropriazione indebita.

I genitori con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età se affetti da disabilità, ricevono mensilmente un aiuto economico che conosciamo come Assegno Unico Universale. Le domande più frequenti rispetto a questo aiuto che spetta a tutti i genitori riguardano tendenzialmente: il come si ottiene questo aiuto, qual è la procedura per richiederlo, qual è la cifra che verrà erogata e così via.
Ma vi siete mai chiesti come si usa l’Assegno Unico? Non ci si pone questa domanda eppure è fondamentale sapere che anche l’Assegno Unico ha delle sue regole. Ci sono spese consentite e spese che non si possono affrontare utilizzando questa somma. A confermarlo una sentenza del 2023 della Corte di Cassazione, che sottolinea come un utilizzo sbagliato di questi soldi possano far in cappare nel reato di appropriazione indebita.
Assegno Unico Universale, quali sono le spese ammesse e quand’è che si commette reato
L’Assegno Unico è una somma di denaro che lo Stato eroga ai genitori per aiutarli nel sostentamento delle spese che riguardano il figlio. Va da sé allora che il genitore che affronta con l’Assegno Unico spese personali e inutili commette di fatto reato.

La Suprema Corte si è espressa nel caso specifico dell’Assegno Unico utilizzato da un padre separato. In questo caso i figli erano in affidamento alla madre e la parte di sostegno ricevuta dal padre andava versata, come integrazione agli alimenti, al genitore affidatario.
Di fatto il padre ha utilizzato a scopo personale quel denaro e per questo motivo poteva essere denunciato per appropriazione indebita. Si tratta, in generale, di una ipotesi di reato che può essere estesa anche ai genitori non separati, se pur tuttavia diventa più complicato dimostrare l’utilizzo indebito del denaro.
Le conseguenze comunque possono essere anche molto pesanti. Il codice penale prevede per questa condotta una multa da 1.000 a 3.000 euro e nei casi più gravi la reclusione da 2 a cinque anni.