Pensi che il posto più rischioso in montagna siano le piste nere? Secondo i medici il vero pericolo è altrove.
Quando si apre la stagione sciistica non sono solo i lavoratori stagionali sulle piste o degli alberghi a dover affrontare un grosso carico di lavoro. Lo sci e lo snowboard sono sport che l’innovazione tecnica ha reso sempre più sicuri, ma una caduta o un incidente può sempre capitare se non si sta attenti. Ne sanno qualcosa gli ospedali delle zone in quota e il Soccorso Alpino, sempre all’erta.

Il periodo invernale vede infatti aumentare i ricoveri per fratture, distorsioni o contusioni riportate sulle piste da sci. Nel dettaglio sulle Dolomiti, che racchiudono un comprensorio sciistico tra i più ampi e noti al mondo, hanno visto finora una media di diciotto incidenti al giorno. In più tra il 6 dicembre e il 14 febbraio l’elicottero è stato richiesto in pista ben 144 volte.
Numeri del genere spingono a farsi domande su quali siano le circostanze che favoriscono una simile strage di sciatori e snowboarder. Il primo pensiero che verrebbe da fare è che la maggior parte degli infortuni avvenga sulle piste nere o nei fuoripista, che richiedono maggiore abilità tecnica. Stando ai dati forniti dai medici però la realtà è ben diversa.
Quali sono le piste più pericolose dei comprensori
Le statistiche mostrano che l’80% degli incidenti deriva dal comportamento errato dei turisti, di cui la metà proviene da oltre il confine. I traumi più gravi li subiscono gli adulti, mentre i bambini sembrano cavarsela meglio sulle piste dato che hanno percentuali di ricovero più basse. Ma stupisce ancora di più vedere che il picco degli infortuni avvenga sulle piste blu e rosse.

Dopo un attimo di riflessione il motivo per cui questi risultano i tracciati più rischiosi appare evidente. Dato che richiedono un livello di abilità intermedio sono le piste più affollate, dove anche i principianti decidono di arrischiarsi dopo qualche tentativo. Ma c’è chi procede con prudenza e chi sentendosi sicuro decide di correre, rischiando di travolgere gli altri.
Un altro problema che i maestri di sci e i medici hanno segnalato è che diversi sciatori coinvolti in incidenti avevano appena assunto bibite alcoliche. Uno sport di coordinazione come lo sci richiede lucidità, e anche uno sciatore provetto rischia una frattura sotto gli effetti dell’alcol. Il risultato è che molti pensano ora a promuovere la presenza della polizia sulle piste.