Lucio Corsi, l’affascinante storia della sua compagna di viaggio a Sanremo

Lucio Corsi, secondo posto al Festival di Sanremo, rappresenta un viaggio tra musica e originalità: la curiosità sull’artista.

Lucio Corsi si è confermato come una delle rivelazioni più sorprendenti del Festival di Sanremo di quest’anno, conquistando il secondo posto con una performance che ha lasciato il segno non solo per la sua indiscutibile qualità musicale ma anche per l’originalità e la personalità che ha saputo esprimere sul palco dell’Ariston.

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Lucio Corsi, secondo posto a Sanremo 2025 – foto Ansa – viagginews.com

Ma l’originalità di Lucio Corsi non si ferma qui. Durante le serate del Festival, l’artista ha stupito tutti presentandosi con outfit personalizzati ed estremamente creativi, frutto della sua immaginazione. Un esempio eclatante è stato quello delle spalline imbottite da sacchetti di patatine indossate durante la serata finale, dimostrazione tangibile del suo spirito innovativo e della sua capacità di giocare con gli elementi della cultura popolare.

Un dettaglio che ha suscitato curiosità è stata la scritta “Andy” presente sulle suole delle scarpe indossate da Lucio Corsi a Sanremo. Questa particolarità è un chiaro omaggio al personaggio Woody da “Toy Story”, film amatissimo sia dai bambini che dagli adulti. Come amatissimo è da sempre “Topo Gigio”, l’iconico personaggio che ha accompagnato l’infanzia di generazioni di italiani, scelto da Corsi come compagno sul palco in occasione della serata dei duetti.

Lucio Corsi, l’affascinante storia della sua chitarra

Uno degli aspetti più affascinanti riguarda proprio la chitarra scelta da Corsi per accompagnare le sue esibizioni. L’artista ha deciso di rendere omaggio alla storica marca Wandrè, notoriamente apprezzata per il design unico e innovativo dei suoi strumenti. Questa scelta non è casuale ma riflette la volontà di Lucio Corsi di distinguersi nel panorama musicale attuale attraverso un suono distintivo e una presenza scenica inconfondibile. La Wandrè rappresenta quindi non solo uno strumento musicale ma un vero e proprio simbolo dell’identità artistica di Corsi.

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Lucio Corsi e la sua chitarra – IG @lucio_corsi – viagginews.com

“Stasera mi vesto chitarra Wandrè.
Per l’ultima notte all’Ariston serviva tirare fuori Excalibur dalla custodia.
Wandrè! Chi era costui? Mi raccontano che faceva chitarre, ma non chitarre come hanno da essere le chitarre, piuttosto oggetti dotati di anima propria, ribelli, addirittura pericolose. Che se fai l’errore di prenderne una in mano rischi di perderti e non ritrovarti mai più.” Così parlava delle chitarre Wandrè Francesco Guccini, e queste sono state le parole che hanno accompagnato il post di Lucio Corsi sui suoi canali social.

 

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Antonio “Wandrè” Pioli (Cavriago,1926 – 2004) è il fondatore della prima fabbrica di chitarre elettriche in Italia. Dopo avere diretto cantieri edili in tutta Italia, Vandrè (questo è il suo vero cognome) intraprende la professione di liutaio, seguendo l’esempio del padre Roberto, che costruisce violini.

Vandrè è il primo in Italia a costruire chitarre e bassi elettrici, con l’intento di trasformare la chitarra in una “scultura sonora”, diversa dai modelli convenzionali tanto da diventare una vera e propria opera d’arte pop; le Wandrè oggi sono tra le più ricercate dai collezionisti di tutto il mondo.

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