“Roger”, lo abbiamo perso: l’aneddoto dietro la parola usata dai piloti di aerei che in pochi conoscono

“Roger!”, la parola ripetuta dai piloti di aereo più famosa, ha una storia curiosa. Scopriamo il significato e cosa è accaduto nel tempo.

Il viaggio aereo rappresenta una delle modalità più rapide ed efficienti per coprire lunghe distanze, collegando persone e culture in poche ore. Nonostante la rapidità, comporta procedure di sicurezza stringenti e talvolta lunghi tempi d’attesa negli aeroporti. L’esperienza di volo varia ampiamente, influenzata da fattori quali la classe di viaggio, la durata del volo e la compagnia aerea scelta.

che significa roger linguaggio aereo
Roger! Sai cosa significa? viagginews.com

Al di là degli aspetti pratici, volare offre una prospettiva unica sul mondo sottostante, con panorami che spaziano da città illuminate nella notte a vasti paesaggi naturali. Questa modalità di trasporto ha reso il mondo più accessibile, promuovendo lo scambio culturale e contribuendo all’economia globale attraverso il turismo e il commercio internazionale. Il mondo degli aerei è da sempre molto affascinante, e ancor di più le curiosità che esistono dietro questo potente mezzo di trasporto.

“Roger”, la curiosità dietro la famosissima parola

Nel mondo dell’aviazione, la comunicazione tra piloti e controllori del traffico aereo è vitale per garantire la sicurezza e l’efficienza dei voli. Uno degli aspetti più caratteristici di questo linguaggio specializzato è l’uso di terminologie specifiche che devono essere comprese universalmente, indipendentemente dalla nazionalità dei piloti o dei controllori. Una di queste parole è “Roger”, che ha una storia affascinante alle spalle e un ruolo cruciale nelle comunicazioni aeree.

"Roger", la curiosità dietro la famosissima parola
“Roger”, la curiosità dietro la famosissima parola – viagginews.com

La parola “Roger” viene utilizzata per indicare che un messaggio è stato ricevuto e compreso. La scelta di questa parola risale al sistema alfabetico fonetico utilizzato dall’esercito, in particolare all’alfabeto radiofonico NATO. Originariamente, quando questo alfabeto fu introdotto negli anni ’20, la lettera R veniva rappresentata dalla parola “Roger”. In quel contesto, R stava per “received” (ricevuto), indicando che il messaggio era stato ricevuto correttamente.

Con il tempo, l’utilizzo si è evoluto ma il significato fondamentale è rimasto: segnalare la corretta ricezione e comprensione di un messaggio senza necessità di ulteriori conferme. Fatto curioso, che in pochi conoscono, è che con il tempo la parola “Roger” nel dizionario è stata sostituita da “Romeo”, ma è rimasta famosa fino ad oggi. Questa pratica riduce le possibilità di malintesi nelle comunicazioni radio, dove interferenze o problemi tecnici possono facilmente compromettere la chiarezza dei messaggi trasmessi, in particolar nelle situazioni di volo critiche, come durante le fasi di decollo e atterraggio.

L’importanza della brevità e della chiarezza nella comunicazione aerea non può essere sottolineata abbastanza; in situazioni in cui ogni secondo conta e dove le istruzioni devono essere seguite alla lettera per garantire la sicurezza di equipaggi e passeggeri, terminologie concise come “Roger” sono fondamentali. Queste convenzioni linguistiche contribuiscono a creare un ambiente operativo sicuro ed efficiente nel traffico aereo globale.

Quindi, mentre le tecnologie avanzano e i protocolli si evolvono, alcuni elementi del linguaggio aeronautico rimangono costanti. L’utilizzo della parola “Roger” ne è un esempio lampante: una tradizione che continua a svolgere un ruolo essenziale nella navigazione delle complesse reti di comunicazione che tengono in movimento il mondo dell’aviazione moderna.

Gestione cookie