Il Giubileo 2025 è partito con l’inaugurazione della Porta Santa. Ecco gli itinerari consigliati per un viaggio tra sacro e profano
Il Giubileo 2025 si apre con l’inaugurazione della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, segnando l’inizio di un evento che attirerà oltre 35 milioni di visitatori da tutto il mondo. Questo afflusso rappresenta non solo un momento di profonda spiritualità ma anche un’opportunità senza precedenti per valorizzare le ricchezze enogastronomiche italiane, in un connubio tra fede e gusto che ha radici antiche e profonde.
Ecco una serie di informazioni su itinerari che uniscono sacro e profano, ideali per chi viaggia in Italia per l’anno del Giubileo.
L’Italia: un leader nel turismo religioso e enogastronomico
L’Italia, con le sue oltre tremila strutture ricettive legate al turismo religioso e una capacità giornaliera di 200mila posti letto, si conferma leader mondiale in questo settore. Il turismo enogastronomico, dal canto suo, contribuisce all’economia nazionale con più di 40 miliardi di euro. La sinergia tra questi due ambiti offre quindi una straordinaria occasione per promuovere il patrimonio culturale e gastronomico del Paese.
La spiritualità del pellegrinaggio si intreccia indissolubilmente con la scoperta delle tradizioni culinarie locali. Roma può essere considerata il cuore pulsante dell’evento giubilare; tuttavia, l’impatto economico e culturale del Giubileo si estende ben oltre i confini della Capitale, coinvolgendo una vasta rete di borghi storici e luoghi sacri disseminati lungo la penisola.
Monasteri e conventi offrono esempi emblematici dell’unione tra fede e produzione enogastronomica. Luoghi come l’Abbazia di Praglia o l’Eremo di Camaldoli dimostrano come la vita monastica abbia saputo conservare nel tempo tecniche agricole e ricette tradizionali, trasformandole in prodotti apprezzati a livello internazionale.
I cammini della fede rappresentano invece itinerari non solo spirituali ma anche culturali ed enogastronomici. La Via Francigena o il Cammino di Sant’Antonio sono percorsi che attraversano regioni ricche di storia culinaria, dove ogni tappa diventa occasione per scoprire piatti tipici e prodotti DOP/IGP che raccontano la storia dei territori attraversati dai pellegrini.
Le città e i borghi italiani custodiscono tesori artistici ed architettonici insieme a tradizioni culinarie secolari. Assisi o Monte Sant’Angelo sono esempi viventi della fusione tra sacro ed enogastronomia: qui le celebrazioni religiose spesso coincidono con sagre ed eventi dedicati ai prodotti tipici locali.
Gli eventi religiosi diventano così momentaneamente palcoscenico per celebrare anche le eccellenze gastronomiche italiane: dalla Festa del Pane ad Altamura alla Festa del Torrone a Cremona, ogni celebrazione è un invito a riscoprire antiche tradizioni culinarie legate alla devozione popolare.
Per sfruttare appieno le potenzialità offerte dal Giubileo è fondamentale valorizzare questa interconnessione tra turismo religioso ed enogastronomia attraverso azioni strategiche mirate: miglioramento delle infrastrutture dedicate ai pellegrini; promozione integrata dei territorii che collega luoghi sacri a itinerari gastronomici; investimento in comunicazione digitale per raccontare storie autentiche che legano spiritualità al gusto.