Nel mondo ci sono moltissimi luoghi davvero nefasti e paurosi, tra cui proprio quella che viene chiamata “città dei morti”.
L’esplorazione di luoghi abbandonati o addirittura macabri affascina molte persone per diverse ragioni. Questa curiosità, spesso definita come “urbex” (urban exploration), nasce dal desiderio di scoprire scenari fuori dall’ordinario, carichi di storia e mistero. Gli edifici in rovina o i luoghi dimenticati dal tempo offrono uno spaccato unico sul passato, permettendo agli esploratori di toccare con mano la fragilità della civiltà umana e la forza implacabile della natura che reclama i suoi spazi.
Queste avventure, seppur affascinanti, richiedono cautela e rispetto per la sicurezza e per le storie nascoste tra le mura abbandonate. Ma ci sono anche dei posti ancora abitati, ma che sono soprannominati città dei morti, e tra i più famosi c’è la cittadina di Colma. Ecco cosa accade qui.
Colma, una piccola città situata nella contea di San Mateo in California, negli Stati Uniti, è un luogo che sfida le convenzioni e porta con sé una storia affascinante. Conosciuta anche come la “Città dei Morti” o “città delle anime”, questa denominazione potrebbe sembrare macabra a prima vista, ma racchiude in realtà un patrimonio storico e culturale di grande interesse. Fondata nel 1924, Colma si estende su una superficie di soli 5 chilometri quadrati, ma ciò che la rende davvero unica è il numero dei suoi “abitanti” permanenti: con più di 1.500.000 anime sepolte nei suoi diciassette cimiteri, supera di gran lunga la popolazione vivente che conta poco più di 1.500 residenti.
La nascita della città può essere attribuita alla decisione presa da San Francisco all’inizio del XX secolo di trasferire i propri morti al di fuori dei confini cittadini per far fronte alla crescente necessità di spazio abitativo e commerciale. Questo portò alla creazione a Colma di numerosi cimiteri che oggi ospitano non solo cittadini comuni ma anche figure storiche e celebrità locali.
Passeggiando per le strade tranquille della città, si viene immersi in un’atmosfera serena e riflessiva. I cimiteri sono curati con grande rispetto e dedizione, trasformandosi in verdi oasi dove il tempo sembra essersi fermato. Monumentali statue, imponenti mausolei e semplici lapidi narrano storie d’amore eterno, sacrificio personale e ricordano gli eventali tragici che hanno segnato la storia americana.
Oltre al suo ruolo come ultima dimora per moltissime persone, Colma ha sviluppato nel tempo una propria identità comunitaria con musei dedicati alla sua insolita storia ed eventi culturalmente significativi che celebrano sia la vita che il ricordo dei defunti. La città offre così ai visitatori l’opportunità unica di riflettere sulla memoria collettiva e sull’importanza del ricordo nelle nostre vite.
Nonostante l’appellativo possa evocare sensazioni malinconiche o addirittura spettrali, Colma rappresenta invece un esempio luminoso dell’accettazione della morte come parte integrante della vita umana; uno spazio dove il passaggio dal temporale all’eterno viene onorato con dignità ed eleganza. La sua esistenza invita a considerare le pratiche funerarie non solo come ritualistiche finalizzate al commiatamento dai carissimi defuntivi ma anche come elementari componentii delle dinamiche urbane moderne.