Nel nostro paese esiste quella che è stata definita la Las Vegas italiana, ma non è come la immaginate, è irriconoscibile
Il mito delle città dei casinò, con Las Vegas in testa, affonda le radici in una narrativa di sfarzo, luci abbaglianti e promesse di fortuna che attrae milioni di visitatori ogni anno. Queste metropoli del gioco d’azzardo sono diventate icone della cultura popolare, rappresentando non solo luoghi dove tentare la sorte, ma anche epicentri di intrattenimento, gastronomia e lusso sfrenato. La loro immagine è costruita su un mix irresistibile di adrenalina dovuta al rischio economico e alla possibilità, seppur remota, di trasformare radicalmente la propria vita con una vincita stratosferica.
Tuttavia, al di là del fascino brillante delle sue insegne luminose, il mondo dei casinò nasconde anche storie meno favorevoli: dipendenza dal gioco d’azzardo e realtà economiche difficili per chi vi lavora o vi abita senza partecipare al gioco. Nonostante ciò, il mito persiste alimentato da film iconici e da testimonianze di chi ha visto cambiare la propria esistenza in meglio grazie a una puntata fortunata. Le città dei casinò rimangono così avvolte in un’aurea quasi magica che continua a sedurre e a invitare all’esplorazione dei suoi molteplici volti: dalla speranza alla disillusione, dall’euforia della vittoria alla quiete dopo la tempesta del gioco.
La Las Vegas italiana abbandonata, com’era e come è oggi
Consonno, un tempo soprannominata la “Las Vegas italiana”, rappresenta uno dei casi più affascinanti e malinconici di città fantasma nel panorama italiano. Situata in Lombardia, nella provincia di Lecco, questa località ha vissuto una trasformazione radicale negli anni ’60 quando un ambizioso imprenditore, Mario Bagno, decise di acquistare l’intero borgo con l’intento di convertirlo in un paradiso del divertimento e del gioco d’azzardo. L’idea era quella di creare una sorta di oasi ludica che potesse attirare turisti da tutta Italia e non solo, grazie a hotel lussuosi, casinò, discoteche e persino un minigolf.
Il progetto iniziale prevedeva la demolizione quasi totale dell’antico borgo per fare spazio a moderne costruzioni che richiamassero lo sfarzo e il glamour tipici delle grandi metropoli del divertimento come appunto Las Vegas. Per alcuni anni Consonno visse un periodo di breve splendore: le sue strade si animavano di feste, eventi e turisti curiosi attratti dalla novità. Tuttavia, questo sogno ambizioso si infranse presto a causa di una serie di sfortunate circostanze tra cui frane che danneggiarono l’unica strada d’accesso al paese rendendolo isolato dal resto della regione.
Oggi Consonno offre uno scenario completamente diverso: è diventata una meta per esploratori urbani e appassionati di luoghi abbandonati. Le strutture un tempo simbolo del lusso e dell’eccesso sono ora avvolte dalla vegetazione e dal degrado. Camminando tra le rovine è possibile osservare i resti dell’albergo principale, della discoteca sotto forma di piramide egizia o del minareto che svetta ancora orgoglioso tra le colline circostanti. Questa città fantasma racconta la storia affascinante ma anche amara dell’uomo contro la natura; dove una volta risuonavano risate ed eco delle slot machine ora regna il silenzio interrotto solo dal vento che soffia tra i ruderi.