Regina Elisabetta, sapete che durante il suo trono c’è stato un altro Re? e non era suo figlio Carlo! La storia incredibile ma vera
Il regno di Re Carlo III segna un’epoca nuova e significativa per la monarchia britannica, ereditando il trono dopo il lungo e storico regno di sua madre, la Regina Elisabetta II. La sua ascesa al trono non è solo un passaggio generazionale, ma rappresenta anche una transizione verso temi moderni e urgenti che riguardano sia il Regno Unito che il mondo intero.
Re Carlo ha sempre mostrato un profondo interesse per questioni ambientali, sociali ed economiche, promuovendo iniziative volte alla sostenibilità e alla tutela del patrimonio naturale. Queste passioni si riflettono nelle sue prime mosse come monarca, suggerendo che il suo regno potrebbe essere caratterizzato da un impegno attivo verso la lotta ai cambiamenti climatici, la promozione della biodiversità e l’incoraggiamento di uno sviluppo più equo e sostenibile a livello globale.
La sua visione per una monarchia rinnovata si estende anche al tessuto sociale del Regno Unito. Re Carlo III ha espresso l’intenzione di lavorare per ridurre le disuguaglianze sociali e promuovere l’inclusione tra le diverse comunità che compongono la società britannica. La sua sensibilità verso tematiche socialmente rilevanti potrebbe portare a un avvicinamento tra la Corona e i cittadini, in particolare quelli appartenenti alle generazioni più giovani che richiedono trasparenza, etica ed equità.
Ma sapete che prima che Carlo venisse proclamato Re, durante il regno della Regina Elisabetta c’è stato un altro sovrano? La storia incredibile.
Il re di Hay, Richard Booth
La storia incredibile ma vera, ha un nome e cognome: Richard Booth. Un nome che risuona con forza nel cuore di ogni amante dei libri, perché Booth ha trasformato il piccolo villaggio di Hay-on-Wye in un paradiso letterario senza eguali. La sua storia inizia negli anni ’60, quando, spinto da una passione sfrenata per i libri e da una visione innovativa, decise di riscrivere il destino della sua cittadina natale. Booth non si limitò a collezionare volumi; la sua ambizione era quella di creare un centro culturale che potesse attrarre lettori da ogni angolo del globo. Acquistando e convertendo edifici dismessi – tra cui un vecchio cinema e una stazione dei pompieri – in librerie, Booth ha seminato i semi di quello che sarebbe diventato il più grande emporio di libri usati al mondo.
Ma la vera genialità di Richard Booth non risiede solo nella creazione di questo santuario letterario; nel 1977, con uno spirito tanto giocoso quanto ribelle, si autoproclamò “Re di Hay”, instaurando una “monarchia indipendente” che serviva più come dichiarazione d’amore verso la cultura dei libri che come vero tentativo secessionista. Questo atto bizzarro ma affascinante attirò l’attenzione dei media internazionali, mettendo Hay-on-Wye sotto i riflettori e attirando visitatori curiosi da tutto il mondo.
L’eredità lasciata da Richard Booth è tangibile ancora oggi: Hay-on-Wye ospita annualmente il Festival Letterario Internazionale, evento che vede la partecipazione degli autori più influenti del panorama mondiale. Grazie alla visione eccentrica ma profondamente appassionata di Booth, questo piccolo villaggio gallesiano è diventato un faro per gli amanti della lettura e della scrittura, dimostrando come la passione per i libri possa effettivamente trasformare realtà intere.
La storia di Richard Booth è quindi molto più che l’epopea dell’uomo che ha resuscitato un villaggio attraverso i libri; è il racconto vivente dell’impatto trasformativo della cultura e dell’amore per la conoscenza su una comunità intera. Il suo regno magari non sarà riconosciuto dalle carte geografiche ufficiali ma nel cuore degli appassionati lettori continua a regnare sovrano come simbolo indiscusso dell’amore per i libri.