Gli esperti de ilmeteo.it confermano: a gennaio arriva La Niña, come si presenta il fenomeno e come sarà il meteo in Italia secondo le previsioni
Adesso è ufficiale: l’inverno italiano sta per subire una svolta significativa con l’arrivo del fenomeno climatico noto come La Niña. Questa variazione atmosferica, il cui nome potrebbe suonare curiosamente leggero – “la bambina” in spagnolo, fa riferimento al suo picco di intensità che si verifica generalmente intorno al periodo natalizio. Il termine ha origine nelle regioni di lingua spagnola, segnate dalla colonizzazione colombiana.
La Niña rappresenta uno dei due estremi del fenomeno ENSO (El Niño-Southern Oscillation), osservato sulla superficie dell’Oceano Pacifico tropicale. Questa oscillazione climatica globale alterna periodi di riscaldamento (El Niño) a periodi di raffreddamento (La Niña) delle acque oceaniche, influenzando profondamente i modelli meteorologici su scala mondiale.
Conseguenze sul clima italiano
Durante un episodio de La Niña, le temperature superficiali dell’oceano si abbassano di circa 1/3°C rispetto alla norma. Le previsioni attuali indicano un calo ancora più marcato nei prossimi mesi, con temperature inferiori fino a 1-1,5°C rispetto alla media stagionale. Queste condizioni suggeriscono che ci troviamo all’inizio di un importante episodio de La Niña.
L’impatto de La Niña sul clima europeo e italiano può essere significativo. È probabile che il fenomeno favorisca l’ingresso nel Mediterraneo di perturbazioni atlantiche senza incontrare ostacoli significativi. Di conseguenza, gennaio 2025 potrebbe presentarsi particolarmente instabile e burrascoso per l’Europa centro-settentrionale e per l’Italia settentrionale.
Queste condizioni meteorologiche porterebbero ad abbondanti nevicate sulle montagne italiane – una svolta benvenuta dopo stagioni invernali caratterizzate da scarse precipitazioni e temperature miti. L’aumentata probabilità di neve rappresenterebbe non solo una novità ma anche un cambiamento importante nel pattern climatico emisferico.
Un altro elemento chiave da considerare è la possibilità di uno stratwarming improvviso sopra al Polo Nord all’inizio del 2025. Tale evento comporterebbe un rapido aumento delle temperature nella stratosfera polare, con effetti diretti sulla circolazione atmosferica globale. Un indebolimento del vortice polare causato dallo stratwarming potrebbe facilitare la discesa verso sud di masse d’aria gelida fino all’Europa meridionale ed all’Italia.
Le conseguenze per il nostro Paese sarebbero notevoli: freddo intenso e elevate probabilità di nevicate abbondanti non solo sulle montagne ma anche nelle pianure settentrionali e sui rilievi appenninici. Tali condizioni avrebbero impatti significativi sulla vita quotidiana delle persone, sull’economia legata agli sport invernali e sulla gestione delle infrastrutture cittadine durante gli eventi nevosi estremi.