Arriva La Niña: di cosa si tratta e cosa porterà dal punto di vista metereologico in Italia? gli effetti già a gennaio 2025
Adesso è ufficiale: il ritorno della Niña è stato confermato. Questo fenomeno climatico globale promette di portare significative conseguenze sul clima italiano, iniziando già da gennaio 2025 e influenzando l’andamento dell’intera stagione invernale.
Prima di analizzare gli effetti che La Niña avrà sull’Italia, è fondamentale comprendere la natura di questo fenomeno. Il termine “El Niño” si riferisce a un riscaldamento anomalo delle acque dell’Oceano Pacifico tropicale, mentre “La Niña” indica esattamente il contrario: un raffreddamento. Questi eventi sono parti integranti del ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation), che alterna fasi calde e fredde con una periodicità variabile dai due ai sette anni circa.
Cosa aspettarci da La Niña
Durante La Niña, le temperature superficiali dell’oceano si abbassano di circa 1/3°C rispetto alla norma. Le previsioni per i prossimi mesi indicano un ulteriore calo fino a -1,5°C sotto la media. Queste variazioni non sono affatto trascurabili poiché hanno il potere di modificare i pattern meteorologici su scala globale.
Per l’Italia, l’impatto principale di La Niña sarà probabilmente un aumento delle perturbazioni atlantiche durante l’inverno 2025. Senza barriere naturali che ne limitino l’avanzata verso il Mediterraneo, queste perturbazioni potrebbero portare condizioni meteo particolarmente instabili e dinamiche soprattutto nel centro-nord Europa e conseguentemente anche nella Penisola italiana.
Le regioni settentrionali d’Italia potrebbero quindi assistere a precipitazioni nevose abbondanti sui rilievi montuosi. Dopo anni caratterizzati da inverni miti e scarsità di precipitazioni su gran parte del territorio nazionale, questo rappresenterebbe un notevole cambiamento che farebbe felici gli appassionati degli sport invernali ma richiederebbe anche una maggiore attenzione alla gestione delle risorse idriche e alla prevenzione dei rischi legati alle intense nevicate.
Un altro fattore da considerare è la possibilità di uno Stratwarming improvviso sopra al Polo Nord all’inizio del nuovo anno. Tale evento comporta un rapido aumento delle temperature nella stratosfera polare che può avere ripercussioni profonde sulla circolazione atmosferica generale. Un indebolimento del Vortice Polare causato da uno Stratwarming potrebbe favorire la discesa verso sud di masse d’aria molto fredde fino all’Europa meridionale ed all’Italia.
Le conseguenze sarebbero freddo intenso su tutto il territorio nazionale e nevicate estese anche nelle regioni appenniniche oltre che al nord. Ciò significherebbe non solo paesaggi innevati ma anche sfide significative per quanto riguarda la viabilità stradale e ferroviaria, la distribuzione energetica e le colture agricole invernali.