La tradizione di baciarsi sotto il vischio è legata indissolubilmente alle feste natalizie. Ma perché è nata questa credenza?
Il Natale è una festa che si celebra in quasi tutto il mondo, assumendo sfaccettature uniche e tradizioni diverse a seconda del luogo. Questa ricorrenza, al di là del suo significato religioso legato alla nascita di Gesù Cristo nella tradizione cristiana, è diventata un momento di aggregazione familiare e di scambio affettivo attraverso il dono. Nei paesi nordici, ad esempio, l’Avvento segna l’inizio delle festività con i suoi mercatini natalizi e le candele accese per simboleggiare la luce che ritorna.
In Italia, la vigilia di Natale è spesso celebrata con un pranzo a base di pesce, mentre la figura dell’Epifania, rappresentata dalla Befana, conclude le festività portando dolci ai bambini. Negli Stati Uniti e in molti paesi anglosassoni, Santa Claus (Babbo Natale) arriva nella notte tra il 24 e il 25 dicembre distribuendo regali sotto l’albero decorato.
Ogni cultura aggiunge poi i propri simboli e costumi: dalla corona d’Avvento in Germania alle luminarie natalizie che adornano le città del mondo intero; dal canto dei villancicos in Spagna alle processioni della Posada in Messico che rievocano il viaggio di Maria e Giuseppe. Il Natale si rivela così una festa universale ma profondamente radicata nelle tradizioni locali, capace ogni anno di rinnovare il messaggio di speranza e fratellanza tra i popoli.
La tradizione di baciarsi sotto il vischio durante le festività natalizie e di Capodanno affonda le sue radici in antiche credenze e pratiche culturali che si intrecciano tra loro nel corso dei secoli. Il vischio, con le sue bacche bianche e la sua capacità di fiorire anche nel cuore dell’inverno, ha sempre esercitato un fascino particolare sulle popolazioni antiche, diventando simbolo di vita e fertilità in un periodo dell’anno caratterizzato da freddo e oscurità. Secondo alcune interpretazioni, già i Celti consideravano il vischio come una pianta magica capace di portare fortuna e protezione, oltre che come un rimedio contro i mali di varia natura.
Con l’avvento del Cristianesimo, molte delle tradizioni pagane furono reinterpretate o assimilate nelle nuove pratiche religiose. Tuttavia, l’usanza del bacio sotto il vischio sembra trarre origine più specificamente dalle tradizioni nordiche ed è legata alla mitologia scandinava. Una delle storie più note riguarda la dea Frigg, madre di Baldr, che ottenne la promessa da ogni elemento della natura (piante compreso il vischio) che non avrebbero fatto male a suo figlio.
Tuttavia, Loki, figura ingannevole della mitologia norrena, trovò il modo di aggirare questa protezione usando proprio una freccia fatta con un rametto di vischio per uccidere Baldr. La leggenda narra che le lacrime versate da Frigg sul corpo senza vita del figlio si trasformarono in bacche bianche del vischio e riportarono in vita Baldr. Da quel momento in poi, Frigg dichiarò il vischio simbolo d’amore e promise un bacio a chiunque passasse al di sotto.
Nel corso dei secoli questa storia si è fusa con altre credenze popolari europee fino a diventare una pratica diffusa durante le festività natalizie: quella appunto di scambiarsi un bacio sotto un rametto di vischio appeso all’ingresso delle case o nelle stanze come augurio d’amore eterno e buona fortuna per l’anno a venire. Questo gesto simbolico rappresenta non solo l’affetto tra persone care ma anche una richiesta implicita per benedizioni future ed è diventato uno dei momenti più attesi delle celebrazioni festive.