Archeologia: il Ciclope dell’Odissea esiste, e si trova vicino Roma. La teoria di Ciotti sul Ciclope descritto da Omero
Il mondo dell’archeologia e della ricerca storica è in continuo fermento, alla costante ricerca di nuove interpretazioni che possano gettare luce sui misteri del passato. Una delle ultime teorie in questo ambito proviene da Emiliano Ciotti, ricercatore di Latina, che nel suo saggio “L’Odissea e la pianura pontina” propone una lettura innovativa dei luoghi narrati nell’Odissea, collocandoli nel Lazio meridionale.
Secondo Ciotti, il famigerato Ciclope descritto da Omero non sarebbe altro che il Monte Leano a Terracina. Questa montagna, con un’altezza di circa 500 metri e una lunghezza di un paio di chilometri, presenterebbe i lineamenti che ricordano quelli di un vero e proprio ciclope. La teoria si basa su una dettagliata analisi dei passaggi del Libro X dell’Odissea, dove Ulisse incontra prima la maga Circe e poi il terribile mostro.
Per avvalorare la sua ipotesi, Ciotti ripercorre i luoghi descritti nell’epopea omerica identificando specifiche località nel territorio laziale. Un esempio significativo è l’identificazione delle “cave grotte” menzionate nell’Odissea con la Grotta Spaccata di Torre Paola al Circeo. Queste corrispondenze geografiche forniscono una base solida alla teoria che vede nel Monte Leano l’incarnazione del Ciclope omerico.
Il saggio non si limita alla sola figura del Ciclope ma esplora anche altri aspetti della permanenza di Ulisse nel Lazio. La dimora della Maga Circe viene identificata con il Monte Circeo, dove sono stati ritrovati resti archeologici significativi risalenti all’uomo di Neanderthal fino all’epoca romana. Inoltre, Ciotti porta nuove prove riguardanti la città dei Lestrigoni (Lamo), situata secondo le sue ricerche a Terracina.
Le ipotesi avanzate da Emiliano Ciotti trovano riscontro anche nelle testimonianze archeologiche come i sarcofagi ritrovati vicino al presunto villaggio dei Lestrigoni a Terracina. Questi reperti supportano l’idea che antichi popoli dal fisico imponente potrebbero aver abitato queste terre ed essere stati fonte d’ispirazione per le narrazioni mitologiche greche.
L’archeologo Gianluca Mandatori ha commentato lo studio evidenziando come non sia nuova l’ipotesi che colloca alcuni episodi dell’Odissea nel Lazio meridionale ma riconosce come lo studio di Ciotti ponga in maniera convincente l’accento sulla frequentazione del territorio pontino da parte dei Micenei prima e dei Greci poi. Questa frequentazione ha lasciato tracce archeologiche tangibili ed è plausibile pensare abbia influenzato anche le narrazioni mitologiche fondamentali per la cultura greca antica.