Il+turismo+dei+borghi+fantasma%2C+un+viaggio+nell%26%238217%3BItalia+dimenticata
viagginewscom
/2024/10/21/il-turismo-dei-borghi-fantasma-un-viaggio-nellitalia-dimenticata/amp/
Il+turismo+dei+borghi+fantasma%2C+un+viaggio+nell%26%238217%3BItalia+dimenticata
viagginewscom
/2024/10/21/il-turismo-dei-borghi-fantasma-un-viaggio-nellitalia-dimenticata/amp/
Consigli di viaggio

Il turismo dei borghi fantasma, un viaggio nell’Italia dimenticata

Il turismo dei borghi fantasma: un viaggio nell’Italia dimenticata e custodi di memoria storica. I consigli del Ministero del Turismo. 

L’Italia, con la sua ricca storia, cultura e tradizioni, è nota in tutto il mondo per i suoi incantevoli borghi. Questi luoghi, spesso nascosti e meno conosciuti rispetto alle grandi città d’arte, offrono ai visitatori esperienze uniche e indimenticabili. Tuttavia, oltre ai classici itinerari turistici, esiste un fenomeno in crescita che sta catturando l’interesse di viaggiatori alla ricerca di qualcosa di diverso: il turismo dei borghi fantasma.

Il turismo dei borghi fantasma – viagginews.com

In Italia si contano circa 6.000 borghi che possono essere definiti “fantasma”, ovvero abbandonati o quasi completamente disabitati. Questi luoghi non sono semplicemente simboli di crisi o abbandono; al contrario, rappresentano affascinanti testimonianze dell’Italia di un tempo. Sono custodi silenziosi di una memoria storica profonda e offrono ai visitatori la possibilità di immergersi in un patrimonio artistico, ambientale e culturale senza eguali.

Craco: da borgo abbandonato a meta turistica

Un esempio emblematico del potenziale turistico dei borghi fantasma è Craco Vecchia (Matera), sgomberato nel 1963 a causa di una frana. Negli anni successivi al suo abbandono, Craco ha intrapreso una nuova vita trasformandosi in una meta affascinante per i turisti e servendo anche come suggestivo set cinematografico.

Craco: da borgo abbandonato a meta turistica – foto IG @ministeroturismo – viagginews.com

Il “Parco museale scenografico” di Craco ha riaperto i battenti il 1° marzo 2023 dopo oltre due anni di chiusura. Questa riapertura segna non solo la rinascita del borgo come attrazione turistica ma anche come punto focale del cineturismo grazie alle numerose scene cinematografiche girate tra le sue rovine suggestive.

Craco ha fatto da sfondo a pellicole celebri quali “Cristo si è fermato a Eboli” (1979) diretto da Francesco Rosi e “La Passione di Cristo” (2004) diretto da Mel Gibson. La sua atmosfera unica lo rende uno scenario ideale per produzioni cinematografiche alla ricerca dell’autenticità storica combinata con paesaggi mozzafiato.

Oltre all’aspetto cinematografico, Craco offre opportunità imperdibili per chi cerca esperienze basate sul turismo lento e sostenibile. La possibilità di connettersi con Matera e la fascia jonica arricchisce ulteriormente l’offerta per i visitatori desiderosi di esplorare questi luoghi fuori dal comune.

Zarina Chiarenza

Romana, classe ’74. Laureata in lingue, certificata in CoachingbyValues. Mi piace scrivere e raccontare storie. Il mio più grande pregio: sono del segno della Vergine. Il mio più grande difetto: sono del segno della Vergine. Il mio motto: “Lascia sempre spazio per il dolce”.

Pubblicato da
Zarina Chiarenza