Una visita che merita una passeggiata: è il Bosco di Sant’Antonio, un itinerario fiabesco nel cuore della Majella
Il Bosco di Sant’Antonio emerge come una perla rara incastonata nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Questo luogo magico, avvolto in un manto di leggende e storia, offre ai suoi visitatori un viaggio indimenticabile attraverso la natura più autentica e incontaminata.
Fin dall’antichità, il Bosco di Sant’Antonio è stato avvolto da un alone mistico. Considerato un lucus, ovvero una foresta sacra dedicata a Giove dagli antichi Romani, ha attraversato i secoli fino al Medioevo quando fu consacrato a Sant’Antonio. Estendendosi per 550 ettari, questo bosco è stato preservato dal taglio degli alberi grazie a leggi che ne vietavano l’esecuzione per garantire rifugio al bestiame. La tecnica di potatura denominata “capitozzatura” ha permesso agli alberi di raggiungere dimensioni monumentali assumendo forme spettacolari simili a candelabri.
La diversità biologica del Bosco di Sant’Antonio è sorprendente. Oltre ai maestosi Faggi, il bosco ospita specie arboree come Acero, Quercia, Pero selvatico, Tasso, Agrifoglio e Cerro. Tra le rarità botaniche si annovera il Pero cordato. La fauna non è da meno con presenze illustri quali il Picchio dorsobianco e dalmatino, la Balia dal collare oltre a mammiferi come Lupo, Orso e Gatto selvatico che trovano rifugio tra le sue fronde.
L’itinerario principale offre ai visitatori l’opportunità unica di immergersi completamente in questo ambiente fiabesco. Per gli appassionati delle passeggiate in famiglia è consigliabile il sentiero n°6 “Secondo Colle”, dove si possono ammirare faggi secolari che svettano imponenti verso il cielo non in forma a candelabro ma bensì a colonna.
Tra le specie botaniche particolari presenti nel bosco meritano menzione l’Aubrieta Columnae e la Corallorhiza trifida insieme alla Inula Bifrons ed alla Leucanthemum Coronopifolium sub. Tenuifolium. Quest’area gioca un ruolo cruciale collegando i parchi nazionali della Maiella e d’Abruzzo diventando così corridoio essenziale per i grandi mammiferi dell’Appennino.
A completamento dell’esperienza nel bosco si può visitare Pescocostanzo con il suo affascinante centro storico ricco di botteghe orafe ed artigiane specializzate nella lavorazione del ferro battuto oltre alla tradizionale produzione dei manufatti realizzati con il “Tombolo”.
Per gli avventurieri pronti ad esplorare questo angolo incantato della Majella le opzioni sono molteplici: via auto seguendo indicazioni dettagliate da Roma o Pescara; via treno con possibilità nei periodi stabiliti di usufruire del treno storico da Sulmona a Roccaraso; o ancora via autobus con servizi dalla stazione di Sulmona o Castel Di Sangro fino alla fermata Roccaraso.
Il Bosco Di Sant’Antonio attende tutti coloro che desiderano perdere lo sguardo tra le sue meraviglie naturalistiche offrendo esperienze indimenticabili all’insegna dell’avventura e della scoperta.