Cristoforo Colombo non era italiano: è questa la notizia che arriva dalla tv spagnola, riportata da Adnkronos.
Queste scoperte non solo gettano nuova luce sulla figura storica di Cristoforo Colombo ma sollevano anche questioni più ampie sull’identità culturale e nazionale legate alle figure iconiche del passato. La narrazione tradizionale intorno alla figura dell’esploratore viene così messa in discussione da evidenze scientifiche che aprono nuovi orizzonti interpretativi sulla sua vita e sulle sue origini.
In una rivelazione che potrebbe ridefinire secoli di storia e identità nazionale, un documentario trasmesso dalla televisione spagnola Rtve ha messo in discussione l’origine italiana di Cristoforo Colombo, affermando invece che il celebre navigatore fosse in realtà spagnolo ed ebreo. Questa conclusione sorprendente è stata presentata nel documentario “Colombo Dna: la sua vera origine”, andato in onda nella serata del 12 ottobre, coincidendo con l’anniversario dell’impresa dell’esploratore nel Nuovo Mondo nel 1492.
Un team di ricercatori guidato dall’esperto forense Miguel Lorente ha condotto un’analisi dettagliata delle reliquie di Cristoforo Colombo conservate nella Cattedrale di Siviglia. Confrontando il DNA delle reliquie con quello dei parenti e discendenti noti del navigatore, gli studiosi hanno cercato di fare luce sulle vere origini di Colombo. Questo studio rappresenta un passo significativo avanti rispetto alle precedenti teorie storiche, che lo avevano alternativamente identificato come genovese, greco, basco o portoghese.
L’utilizzo delle più moderne tecnologie ha permesso ai ricercatori di confermare definitivamente che le reliquie esaminate appartengono a Cristoforo Colombo. “Oggi è stato possibile verificare tutto con nuove tecnologie,” ha dichiarato Lorente, sottolineando come il ‘verdetto’ sulla nazionalità del navigatore sia ora quasi assolutamente affidabile grazie agli avanzamenti scientifici.
Cristoforo Colombo morì all’età di 55 anni a Valladolid, nella Spagna nordoccidentale. Il suo desiderio era quello di essere sepolto nell’isola di Hispaniola (oggi Repubblica Dominicana e Haiti), ma i suoi resti hanno intrapreso un lungo viaggio postumo: trasferiti prima a Hispaniola nel 1542, poi a Cuba nel 1795 e infine riportati in Spagna, a Siviglia, nel 1898.
La ricerca su Colombo si complica ulteriormente alla luce della scoperta fatta nel 1877: un feretro rinvenuto dietro l’altare della cattedrale di Santo Domingo nella Repubblica Dominicana potrebbe contenere altri resti dell’esploratore. Secondo Lorente questa ipotesi non è infondata; i resti del navigatore potrebbero effettivamente essere divisi tra due continenti – Europa e America – rendendo entrambi i reperti autentici ma incompleti.