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Categoria Destinazioni e Guide turistiche Italia

Il borgo che sembra un presepe e che pochi conoscono è in Italia

Si trova in Basilicata, sulle Dolomiti Lucane ed è uno dei borghi più belli d’Italia: Pietrapiertosa. Ecco perché andare a vedere questa meraviglia

Immaginatevi delle rocciose montagne e incastonato, proprio come un gioiello, un piccolo borgo che con le sue luci la sera risplende per tutta la valle. Ecco, questo posto esiste davvero ed è Pietrapiertosa. Ci troviamo in Basilicata in una regione spesso snobbata e che invece riserva delle meraviglie che vi lasceranno a bocca aperta.

Il borgo presepe di Pietrapiertosa, uno dei più belli d’Italia (@viagginews.com)

A rendere unico Pietrapertosa non è solo il paesaggio circostante – siamo fra le Dolomiti Lucane – fra monti e boschi, ma il fatto che questo paesino sia costruito interamente nella roccia della montagna e sia tutto in pietra. Il che ricorda un mondo lontano nel tempo e nello spazio, e fa venire in mente la magia e la suggestione di un presepe. Se volete vedere un borgo davvero affascinante andate allora alla scoperta della Basilicata e di Pietrapertosa.

Il borgo presepe di Pietrapertosa: il paese nella roccia

Il paesaggio dove si trova Pietrapertosa è di quelli che fanno impazzire di gioia gli amanti della natura: il parco Nazionale di Gallipoli Cognato. Qui troverete boschi, foreste, montagne e guglie rocciose che per la loro forma, e anche la morfologia, ricordano le ben famose Dolomiti venete. Qui si trovano numerosi sentieri naturalistici da percorrere fra fiumi, vallate e cascate e piccoli paesini da ammirare.

Infatti in questo angolo di Basilicata si trovano Castelmezzano da una parte e Pietrapertosa dall’altra. Quasi prospicienti e a dividerli oltre la distanza anche 200 metri circa di dislivello – il primi si trova a circa 800 metri, il secondo a poco più di 1000. Una posizione particolare che ha fatto sì che qui prendesse piede uno sport estremo: il volo dell’angelo.

Pietrapertosa è il paese più alto della Basilicata e i suoi abitanti, meno di 1000, svettano su tutta la regione. Ed è questo il motivo che sin dall’antichità ha visto i popoli rifugiarsi qui in alto. Da qui infatti si domina tutta la valle: una posizione strategica fondamentale. Vi arrivarono gli arabi e tuttora uno dei quartieri del paese è detto ‘arabatana’ che conserva alcune delle strategie difensive messe in atto allora. Così come il castello saraceno uno dei punti più interessanti dal punto di vista storico del borgo così come le chiese medievali.

Ma quello che porta a Pietrapertosa è vedere un borgo nella roccia, i suoi piccoli vicoli e intorno un paesaggio spettacolare. Particolarmente intenso al tramonto quando come in Veneto anche qui le montagne si tingono di rosa al crepuscolo.

Il volo dell’angelo: il filo fra i borghi

Fra gli amanti del brivido Pietrapertosa è piuttosto conosciuta. Già perché qui si svolge il Volo dell’Angelo, ossia una zip line che collega i due borghi – Pietrapertosa con Castelmezzano – facendo letteralmente volare sopra monti e vallate.

Un’esperienza adrenalinica e bellissima che permette di avere un punto di vista unico su queste bellezze. Un volo in sicurezza, ma chiaramente non per tutti. Si tratta infatti di essere lanciati – ben ancorati a travi d’acciaio –  e planare da Pietrapertosa a Castelmezzano. E’ una delle zip-line più lunghe al mondo e indubbiamente una delle più belle aperta da maggio a metà novembre.

Se il volo dell’Angelo vi sembra troppo audace, potrete fare numerosi altri percorsi adrenalinici come il ponte tibetano o la via ferrata. O semplicemente dedicarvi a qualche trekking fra queste Dolomiti. Una gita a Pietrapertosa fra natura e l’incanto di un borgo presepe.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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