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Curiosità

Assenza ingiustificata a lavoro: dopo quanti giorni scatta il licenziamento

Dopo quanti giorni rischia di essere licenziato il lavoratore che non si presenta al lavoro senza alcuna giustificazione?

Cosa succede al lavoratore che si assenta in maniera ingiustificata dal lavoro? Perfino scontato dire che andare a lavorare è uno degli obblighi previsti dal contratto di lavoro e dunque non osservarlo può portare a un esito spiacevole: il licenziamento in tronco. Ma dopo quanti giorni di assenza ingiustificata perdiamo il posto di lavoro?

Assentarsi senza giustificazioni dal lavoro può portare al licenziamento, ma dopo quando? – viagginews.com

Di recente è stata presentata in Parlamento una proposta di legge che, se approvata, potrebbe cambiare le cose e portare a considerare l’assenza ingiustificata superiore a cinque giorni come la manifestazione della volontà di dare le dimissioni. Ancora però non c’è stata l’approvazione. Dunque tutto rimane come prima al momento.

Restano dunque in vigore le “antiche” regole. Ecco dopo quanti giorni scatta il licenziamento e cosa dice la legge su un tema tanto delicato – per non dire spinoso – come quello del dipendente che non va al lavoro assentandosi in maniera ingiustificata.

Assenza ingiustificata dal lavoro, quando scatta il licenziamento

Ogni dipendente ha il dovere di comunicare in maniera tempestiva la sua assenza al datore di lavoro, per la quale dovrà produrre una giustificazione valida con un’adeguata documentazione a supporto. In caso di malattia, per citare il caso più comune, servirà il certificato medico.

Quanti giorni di assenza ingiustificata servono per essere licenziati? – viagginews.com

Cosa rischia il dipendente che si assenta senza giustificazioni e non si presenta al lavoro? Le sanzioni sono indicate di solito nei CCNL di riferimento e la loro gravità è legata naturalmente alla durata dell’assenza, più o meno prolungata. Si va dal semplice richiamo verbale o scritto alla multa, arrivando via via a misure come la sospensione dello stipendio e, nei casi più gravi, perfino al licenziamento per giusta causa (cioè senza preavviso).

Per sapere dopo quanti giorni di assenza ingiustificata rischiamo di essere licenziati su due piedi occorrerà dunque verificare quanto previsto dal proprio contratto collettivo nazionale di lavoro. Una cosa che è utile sapere è che essere licenziati per giusta causa – come può succedere in questo caso – non leva il diritto di ricevere un ammortizzatore sociale come la NASPI, l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS. 

L’azienda però potrebbe avviare un’azione legale di risarcimento per chiedere al lavoratore licenziato per giusta causa di rimborsare il ticket Naspi, cioè la tassa da versare allo Stato italiano per il licenziamento. Prima della sentenza di condanna del tribunale l’importo però non può essere trattenuto dall’ultima busta paga o dal trattamento di fine rapporto (TFR). 

Emiliano Fumaneri

Veronese di nascita, ho vissuto molti anni in Trentino-Alto Adige (Merano, Trento, Rovereto). Vivere in una regione di confine così ricca di storia e di strazi ha suscitato in me la passione per le lingue straniere e la curiosità per culture e costumi differenti. Mi appassionano anche la geopolitica e le tematiche ambientali.

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