Anche la permanenza in un ostello può diventare un’esperienza di viaggio da ricordare. Certo l’ostello deve essere davvero particolare, magari come questo di Bonn.
Viaggiare low cost significa non solo acquistare biglietti aereo a poco prezzo, ma anche e soprattutto arrangiarsi per il pernottamento. Da sempre gli ostelli hanno rappresentato l’opzione migliore, sicuramente quella preferita dai più giovani. Certo si rinuncia a qualche confort, ma si spende davvero poco e in più si ha la possibilità di conoscere gente nuova quanto meno perché con queste persone si condivide la stanza.
Per tanto tempo bistrattati e a volte anche considerati pericolosi, negli ultimi anni gli ostelli sono stati completamente rivalutati. Non solo i giovani viaggiatori della generazione Z li preferiscono, perché così risparmiando sul pernottamento possono indirizzare il budget di viaggio su altre esperienze, ma anche perché c’è da parte degli operatori del settore una voglia di investire negli ostelli, creando intorno a questo concetto di albergo una nuova idea.
Restano economici perché l’idea di pernottamento è sempre la stessa -stanza condivisa con più persone, bagni comuni e così via- ma si cerca di creare anche negli ostelli delle particolarità che possano diventare delle esperienze di viaggio. E così a Tokyo si può soggiornare in una libreria in cui le stanze sono mini-capsule incastonate tra scaffali di manga oppure a in Vietnam si può trovare l’ostello in cui le stanze sono realizzate riciclando container posizionati in modalità tetris o, ancora, l’ostello sugli alberi e tra gli alberi che si può prenotare a Cartagena in Colombia. Non mancano comunque esempi di ostelli esperienziali e virtuosi anche in Europa, come ad esempio quello di Bonn.
Non solo alberghi strani e particolari, anche gli ostelli quindi sono entrati nel concetto per cui ai viaggiatori bisogna offrire esperienze anche quando si tratta di pernottamento. Meglio ancora poi se si sta attenti alla sostenibilità e all’ambiente, temi sempre più cari ai viaggiatori soprattutto i più giovani. È quello che ha fatto il BaseCamp di Bonn che nasce proprio con l’idea di creare un albergo per i giovani dove tutto è sostenibile.
Anche l’ostello come gli alberi più o meno di lusso non è più soltanto il luogo del viaggio dove andare a dormire. La filosofia di vita qui è proprio la sostenibilità; un eco-hotel realizzato recuperando vecchi caravan, roulotte o camper.
L’idea è venuta a Michael Schloesser, giovane imprenditore, che ha selezionato 15 vecchi mezzi destinati alla discarica e li ha trasformati in stanze d’albergo, creando un ostello in quello che prima era un camping per caravan.
Al BaseCamp di Bonn tutti gli ospiti hanno una propria piazzolla con posto letto, ma come da tradizione degli ostelli i bagni e i punti di ristoro sono in comune. Il prezzo? Si parte da 22 euro a persona; un costa davvero irrisorio per vivere un viaggio più lungo.