Una meta ancora sconosciuta per molti turisti. Un castello da sogno dai tratti letteralmente imperdibili in Italia.
Le mete turistiche, per quel che riguarda l’Italia, possono essere definite, di fatto, appartenente a qualsiasi filone d’interesse. Il territorio italiano, infatti, è capace di offrire ogni tipologia di spunto e ogni categoria di attrazione dal punto di vista turistico. Bellezze naturali, artistiche, architettoniche e quant’altro. Ci sono luoghi, però, che non appartengono ancora al grande turismo di massa, che in qualche modo continuano a “nascondersi” alle grandi luci, mantenendo di conseguenza un fascino indiscusso.
Uno di questi, per esempio, sorge nel cuore dell’Appennino settentrionale a circa 400 metri sul livello del mare. La località precisa è Savignano, comune di Grizzana Morandi. Il luogo d’interesse è la Rocchetta Mattei, una immagine fiabesca a pochi chilometri da Bologna. Un castello, questo, di quelli che si ammirano o immaginano dalle pagine delle fiabe, un intreccio di stili architettonici capaci di offire una serie di sensazioni difficili da trovare altrove. Un vero e proprio, piccolo, gioiello.
La Rocchetta Mattei venne costruita verso la seconda metà del diciannovesimo secolo. Originariamente, questa fu la dimora del conte Cesare Mattei, politico e letterato, nonché medico, fondatore, tra l’altro dell’elettromeopatia. Nella sua rocca, il conte, visse, di fatto da vero e proprio castellano, dando vita a una sua personale corte, provvista, addirittura di buffone. Illustri personaggi arrivavano da ogni parte per sottoporti alle cure di Mattei che in quegli anni diventò più che mai celebre.
Tra gli ospiti passati per l’incantevole località Ludovico III di Baviera e lo zar Alessandro II, inoltre, il Principe di Piemonte. Dostoevskji, addirittura, cita il Conte ne “I fratelli Karamàzov”. Gli edifici che vanno a costituire, di fatto, il nucleo dell’odierno, sono appartenuti agli imperatori Federico il Barbarossa e Ottone IV. L’impressione che si ha ritrovandosi di fronte il complesso citato è quella di vivere un contesto fiabesco, ricco di spunti che generalmente si fatica a immaginare nella realtà.
Un’iscrizione, più che mai suggestiva, ricorda l’origine e la storia, di fatto, dello stesso edificio, attraverso le seguenti parole: “Il Conte Cesare Mattei – sopra le rovine di antica rocca – edificò questo castello dove visse XXV anni – benefico ai poveri – assiduamente studioso – delle virtù mediche dell’erbe – per la qual scienza ebbe nome in Europa – ed era cercato dagli infermi il suo soccorso – Mario Venturoli Mattei – compié l’edificio – e secondo il voto di lui – nel X anno dalla morte – ne portò qui le ceneri – con amore e riconoscenza di figlio – il III Aprile MCMVI”. Un luogo tra realtà e fantasia, contesto storico e fascino senza tempo.