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Destinazioni e Guide turistiche

Le Fonti del Clitunno, il posto magico dell’Umbria perfetto per una gita

Un’oasi di pace e relax, una natura lussureggiante e un laghetto di acqua cristallina: questo sono le Fonti del Clitunno. Ecco dove si trovano e cosa vedere

Byron nel suo Grand Tour si fermò qui, incantato dalla bellezza di questo posto, dal colore delle acque e scrisse ispirato dei versi. Anche Carducci si fermò qui e ne rimase estasiato, tanto da regalare a questo luogo una poesia. E prima di loro nell’antichità Virgilio e Plinio hanno decantato questo posto. I romani credevano che il Dio Clitunno risiedesse nella profondità delle acque. Forse basta la Storia a far capire che questo posto, le Fonti di Clitunno, non è un luogo come gli altri.

Colori incantevoli alle Fonti del Clitunno in Umbria (@viagginews.com)

C’è chi lo definisce un giardino dell’eden ed effettivamente la bellezza e la pace che si respira in questo grande parco è difficile trovarle altrove. Vale dunque la pena arrivare in Umbria non lontano da Spoleto per visitare le Fonti del Clitunno, una gita che non abbiamo dubbi vi piacerà tantissimo.

La storia delle Fonti del Clitunno

Quando gli antichi giunsero in questo luogo rimasero colpiti dal colore cristallino dell’acqua. Tra l’altro allora il fiume Clitunno era di grossa portata tanto che era navigabile e portava fino al Tevere e poi a Roma. In molti iniziarono a costruirsi ville lungo le sponde di questo posto così incantevole e l’imperatore Caligola era solito venire alle feste di primavera in onore del Dio Clitunno.

Poeti e letterati passarono lungo le sponde del Clitunno fermandosi a immortalare in versi la bellezza vista dagli occhi. Lo fece Properzio ai tempi dei Romani e Carducci come abbiamo detto le dedicò una poesia ‘Ode alla Fonti del Clitunno’.

Fu probabilmente un terremoto che ridisegnò intorno al 500 il corso e la portata del fiume, ma non modificò l’aspetto così celestiale di questo luogo. Sul finire del 1800 il Conte Paolo Campello della Spina formò il laghetto che vediamo oggi e piantò i salici dando a questo posto un’aria ancora più incantata. 

Cosa vedere e fare nel Parco delle Fonti del Clitunno

Quello che forse rende così speciale questo luogo è la vita che sgorga continuamente dalla roccia. Nella profondità del laghetto ci sono infatti le sorgenti sotterranee: dalla roccia zampilla l’acqua. Intorno una verdissima natura fatta di salici e pioppi e di numerosi specie di uccelli tra aironi e folaghe. I cigni scivolano eleganti sulle acque del lago creando un quadro fuori dal tempo.

L’entrata al parco che si estende per 10 mila metri costa 3 euro e una volta dentro si passeggia, ci si rilassa sulle panchine, si può dare da mangiare ai cigni e alle anatre e si respira semplicemente pace e tranquillità. Da fare infatti non c’è nulla se non ammirare i colori del laghetto, i riflessi dell’acqua e godersi il silenzio e la quiete.

Il tempietto alle Fonti del Clitunno (@viagginews.com)

Vale poi la pena una volta usciti dirigersi verso il Tempietto del Clitunno che dista circa 1 km. Questo tempietto paleocristiano doveva essere presente già ai tempi di Plinio, poi andò distrutto e venne ricostruito dai longobardi mantenendo alcuni elementi del sacello pagano. Il tempietto ha ispirato artisti ed architetti come Vanvitelli e Palladio ed è stato cantato da Lord Byron.

Allungate la vostra gita in Umbria per visitare le bellezze della zona: da Spoleto con il suo meraviglioso duomo del XII secolo e la sua rocca alle imponenti Cascate delle Marmore. Fra le 5 cose più belle da fare in Umbria. Ora sapete che ogni volta volete rifugiarvi in un posto di relax e quiete le Fonti del Clitunno vi attendono.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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