Cosa ci serve per acquistare una casa all’estero? Quello che c’è da sapere per realizzare il proprio sogno.
Malgrado il mercato immobiliare abbia conosciuto una certa ripresa negli ultimi tempi, siamo ancora ben lontani dagli standard europei o extraeuropei. Senza contare poi che i prezzi delle case al metro quadro, specialmente in grandi centri come Milano e Roma, sono spesso proibitivi per tante famiglie.
Come se non bastasse, a ingarbugliare ulteriormente la cosa c’è l’aspetto legato alle normative e alle tasse da pagare, in particolare nel caso delle seconde case. Per questo motivo sono sempre più gli italiani che prendono in considerazione l’idea di investire nel mercato estero del mattone. Magari in una casa da affittare a scopi turistici e dove andare a vivere una volta raggiunta l’età della pensione.
O ancora, in una casa per le vacanze estive o per far alloggiare i figli durante gli studi (invece che sborsare soldi per affitti sempre più esosi). Spesso e volentieri poi all’estero la tassazione è minore e non mancano le possibilità. Insomma, comprare casa all’estero può essere un sogno più concreto del previsto, ecco cosa serve per muoversi nel mercato immobiliare straniero.
Casa all’estero, cose da sapere per investire nel mattone straniero
Naturalmente non è che all’estero sia tutto rose e fiori. Sono diversi i fattori da valutare e da tenere in considerazione. Molto dipende dai nostri obiettivi (una casa per la pensione? o per fare vacanze?). Attenzione poi alla situazione politica del Paese: se è instabile il nostro investimento rischia di andare in fumo.
Dovremo poi informarci bene sulle leggi locali relative alle case, a partire dalla tassazione. Per evitare brutte sorprese sarà meglio anche informarsi dettagliatamente sulla legislazione riguardante i passaggi di proprietà immobiliare. Anche l’interpretazione dei documenti legali, spesso e volentieri scritti nella lingua indigena, può creare grattacapi non da poco.
Assolutamente indispensabile poi verificare sul posto che l’immobile che stiamo acquistando esista realmente. Così come sarà di fondamentale importanza controllare i titoli edilizi e i documenti del venditore. Inutile dire che i pagamenti dovranno sempre avvenire con mezzi tracciabili (tramite bonifico internazionale o aprendo un conto all’estero).
Non dimentichiamo poi che anche le case all’estero dei contribuenti italiani sono tassate. Se non si tratta della prima casa o della casa coniugale assegnata in seguito di separazione dovremo in ogni caso versare l’IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero), pari allo 0,76% del valore dell’immobile. Se l’immobile viene affittato dovremo pagare un’aliquota forfettaria del 15% sul reddito del canone d’affitto.
La cosa migliore da fare sarà comunque quella di rivolgersi ad un’agenzia immobiliare esperta e qualificata nella vendita di immobili all’estero: anche un’agenzia locale, meglio se con esperienza nelle vendite immobiliari internazionali.