Chi ama la solitudine e l’avventura non può rinunciare a una visita nei paesi abbandonati più suggestivi d’Italia.
Non tutti amano aggirarsi in mezzo alle folle di turisti solite prendere d’assalto le località vacanziere. È meno esigua di quanto si pensa la schiera di chi, avendo ricevuto in sorte un’indole solitaria e insieme avventurosa, è alla perenne ricerca di itinerari di viaggio lontani dal caos delle grandi città e delle destinazioni turistiche più gettonate.
Chi brama luoghi silenziosi e alternativi al circuito turistico di massa deve sapere che il nostro Paese ha una ricca offerta di borghi e paesini abbandonati anche da secoli che, tuttavia, recano la traccia indelebile del passaggio dei loro abitanti di un tempo. Ghost village all’italiana, insomma.
Stando alle più recenti rilevazioni da parte dell’Istat, in Italia esistono circa un migliaio di paesi fantasma. Secondo altre stime il loro numero sarebbe ancora più elevato, attestandosi intorno ai 6.000. In qualche caso questi borghi fantasma si sono arrampicati fino a raggiungere zone decisamente impervie, senza però rinunciare a una collocazione armoniosa nel contesto del paesaggio circostante.
Paesi fantasmi d’Italia: i luoghi più suggestivi
Un paese fantasma è definito tale da un fatto: la scomparsa praticamente totale del suo centro abitato, abbandonato per i più svariati motivi da anni o perfino da secoli. Un caso da manuale, in questo senso, è uno dei borghi abbandonati più noti al mondo per le sue rovine. Parliamo di Poggioreale, in provincia di Trapani.
Poggioreale venne abbandonato a causa del rovinoso terremoto che devastò la Valle del Belice, tra il 14 e il 15 gennaio 1968. Grazie a un’associazione locale (Associazione Poggioreale Antica) le rovine del paesino sono ancora oggi conservate. Malgrado il clima spettrale che aleggia sul luogo, Poggioreale conserva ancora un innegabile fascino.
Un altro paese fantasma siciliano è Borgo Morfia, in provincia di Messina, un borgo rurale spopolatosi negli anni Sessanta. In provincia di Teramo si trova invece Valle Piola, abbandonato nel 1977 e costituto da una dozzina di fabbricati ottocenteschi e dalla Chiesa di San Nicola. Spostandosi decisamente più a nord, verso la provincia lombarda di Lecco, incontriamo Consonno, attualmente abitato da un unico cittadino.
Consonno ha una storia particolare. Nato come villaggio agricolo, col tempo si trasformò in una specie di parco dei divertimenti. Tutto ebbe origine con l’ambizioso progetto del Conte Mario Bagno, un imprenditore della Brianza che negli anni ’60 coltivò l’idea di trasformare Consonno in una sorta di Las Vegas italiana. Il progetto però non decollò mai e una frana nel 1976 portò al definitivo spopolamento del paese (abbandonato progressivamente dai suoi abitanti già dal dopoguerra).
Anche in Liguria si sono due paesi abbandonati molto suggestivi. Il primo è Balestrino (Savona), borgo situato nell’entroterra e suddiviso in cinque frazioni tra loro collegate da stradine e sentieri nei boschi. Il secondo invece è Bussana Vecchia (Sanremo), spopolatosi dopo la distruzione causata da un terremoto nel 1887. Decisamente misterioso è invece Poveglia, antico borgo abbandonato su una delle isolette che circondano Venezia. Si narra che questo luogo, un tempo adibito a lazzaretto per moribondi e appestati, sia infestato da spettri e fantasmi.