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Vaccinazioni di viaggio: quali sono necessarie all’estero. Che tipo di vaccini occorre fare per viaggiare, per quali destinazioni e quando.
Prima di partire per un viaggio è bene verificare il proprio stato vaccinale. Il libretto delle vaccinazioni che tutti dovremmo avere ci indicherà quali vaccinazioni abbiamo fatto, quali dobbiamo fare e quelle che necessitano di un richiamo. Pensiamo ad esempio al vaccino contro il tetano Tutti o quasi, lo abbiamo fatto da bambini ma ogni dieci anni è necessario un richiamo, per proteggerci in caso di ferite che possono capitarci ovunque, anche a casa.
Dopo aver verificato se si è in regola con le vaccinazioni nazionali, in caso di viaggio all’estero occorre accertarsi se nel Paese che stiamo per visitare sono necessari particolari vaccini o profilassi speciali.
Questo di solito vale per i Paesi tropicali ed esotici, dove a causa delle condizioni ambientali o sanitarie è necessario proteggere in anticipo la propria salute. C’è da dire che le vaccinazioni possono essere consigliate oltre che in base alla meta anche a seconda del tipo di viaggio, del periodo di permanenza e soprattutto delle condizioni di salute personali.
Le vaccinazioni di viaggio consigliate dal Ministero della Salute italiano per chi parte verso destinazioni internazionali sono le seguenti:
Grazie all’adozione di corrette norme igieniche e alle precauzioni per evitare di consumare cibi o bevande contaminati, la vaccinazione contro il colera è raccomandata solo per i viaggiatori a rischio: lavoratori o operatori sanitari che si recano in zone colpite da disastri in aree endemiche e in zone di epidemia.
Vaccino somministrato per via orale in due dosi a 7-40 giorni una dall’altra.
Questa vaccinazione è raccomandata per i viaggiatori che si recano in Asia per almeno un mese durante la stagione delle piogge. O per viaggiatori che soggiornano in aree endemiche per un periodo inferiore ad un mese ma svolgono attività a rischio, quali trekking, campeggio, pesca e attività con una prolungata esposizione all’aperto o che permangono in aree rurali, soprattutto durante l’irrigazione dei terreni agricoli.
Vaccino somministrato per via intramuscolare in due dosi a 4 settimane l’una dall’altra.
Raccomandata per tutti i viaggiatori non immuni che si recano in Paesi o in aree a rischio. Soprattutto per soggiorni in luoghi privi di fognature adeguate e con bassi livelli igienico-sanitari. L’infezione è particolarmente diffusa in Africa, Asia, Paesi del Bacino del Mediterraneo, Medio Oriente, Centro e Sud America.
Vaccino: somministrato per via intramuscolare in due dosi a 6 mesi l’una dall’altra.
Vaccinazione raccomandata per tutti i viaggiatori non vaccinati che si recano in Paesi o in aree a rischio (l’infezione è particolarmente diffusa in Africa e Asia).
Vaccino somministrato per via intramuscolare in tre dosi a 0, 1, 6 mesi l’una dall’altra.
Raccomandata a tutti i viaggiatori diretti nei Paesi dell’Africa centrale, occidentale e orientale e del Sud America in cui la malattia è endemica. In alcuni Paesi vige l’obbligo, dettato dal Regolamento Sanitario Internazionale, di richiedere un certificato valido di vaccinazione per la febbre gialla (anche solo per il transito aeroportuale).
I Paesi che richiedono obbligatoriamente ai viaggiatori, di età superiore ad 1 anno, in ingresso il certificato di vaccinazione per la febbre gialla sono: Angola, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Gabon, Ghana, Guinea Bissau, Guyana Francese, Liberia, Mali, Niger, Repubblica Centroafricana, Ruanda, Sao Tomé e Principe, Sierra Leone, Togo.
Vaccino somministrato per via sottocutanea o intramuscolare in un’unica dose.
Indicazioni: raccomandata per i viaggiatori che si recano in aree endemiche, soprattutto quando la permanenza in tali aree è superiore a un mese o quando ci si reca in India o in zone con ceppi di Salmonella typhi resistenti agli antibiotici (Vietnam, Tajikistan).
Vaccino disponibile di due tipi:
Vaccinazione raccomandata per tutti i viaggiatori che si recano in Paesi della cintura subsahariana. Soprattutto coloro che permangono per tempi lunghi a stretto contatto con la popolazione locale, o in aree con epidemie in atto. Inoltre la vaccinazione è obbligatoria per tutti i viaggiatori che si recano in pellegrinaggio a La Mecca (come richiesto dall’Arabia Saudita).
Due tipi di vaccino disponibili:
Raccomandata per i viaggiatori ad alto rischio (che vivono o soggiornano in aree rurali o forestali fino ad altitudini di circa 1400 metri quali contadini, escursionisti, campeggiatori etc.) che si recano in aree endemiche.
Attualmente i Paesi considerati a maggior rischio, in base all’incidenza di casi clinici, sono gli Stati Baltici, la Slovenia, l’Austria, la Repubblica Ceca e la Russia, ma anche l’Italia, nel Triveneto (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Alto Adige, in particolare nella provincia di Belluno
Vaccino somministrato per via intramuscolare in tre dosi (4-12 settimane tra la prima e la seconda e 9-12 mesi tra la seconda e la terza).
Vaccinazione raccomandata ai viaggiatori internazionali che prevedono una lunga permanenza (4 settimana o più) in aree interessate da circolazione di poliovirus (Afghanistan, Pakistan, Nigeria, Siria). I viaggiatori devono:
Vaccino somministrato per via intramuscolare.
Raccomandata per tutti i viaggiatori diretti in aree endemiche di Asia, Africa e America Latina che presentino un significativo e prevedibile rischio di esposizione alla rabbia. Cioè viaggiatori coinvolti in attività che potrebbero portarli a diretto contatto con cani, pipistrelli e animali selvatici).
Vaccino somministrato per via intramuscolare (o intradermica) in tre dosi: 7 giorni tra la prima e la seconda dose e 21-28 giorni tra la seconda e la terza.
Non tutte le malattie possono essere prevenute con il vaccino, ma in caso di viaggio in zone a rischio, sono previste delle profilassi da seguire.
La malaria è la malattia insidiosa per la quale non esistono purtroppo vaccini approvati a livello internazionale, sebbene sia partita la campagna di vaccinazione in diverse zone dell’Africa. Ma se dovete viaggiare in Paesi a rischio potete seguire una “profilassi antimalarica“.
Questa profilassi consiste nell’assunzione di farmaci specifici antimalarici. Un trattamento preventivo e personalizzato che sarà stabilito dallo specialista in base alla zona di destinazione, al tipo e durata del viaggio e alle caratteristiche individuali del paziente. Il rischio è elevato per chi visita le zone delle foreste in America Latina, le aree rurali del sud-est Asia e in tutta l’Africa subsahariana.
Negli ultimi due anni, come abbiamo già visto, si è diffuso rapidamente il virus Zika, isolato in origine in Uganda su una scimmia, ma con il contagio diffuso soprattutto in Centro e Sud America. Il virus si trasmette con la puntura della zanzara Aedes aegypti ed è curabile.
Tuttavia è pericolosissimo per le donne incinte a causa della microcefalia che può provocare ai neonati quando la madre viene contagiata. La precauzione da prendere è evitare i viaggi nelle zone a rischio per le donne incinte o che programmano una gravidanza. L’unica profilassi contro la zanzara che trasmette il virus è indossare abiti lunghi e usare repellenti per chi visita le zone a rischio.
Poiché molte di queste vaccinazioni richiedono tempi lunghi tra una dose e l’altra, in caso siano necessarie più dosi, è bene organizzarsi per tempo con il proprio medico di famiglia e il centro vaccinale della propria città. È bene iniziare a pensare alle vaccinazioni almeno un mese e mezzo o due mesi prima della partenza.
Chi dovrà affrontare un viaggio lungo in zone a rischio o con malattie endemiche o per la particolarità del viaggio è un soggetto esposto, a malattie anche gravi, deve organizzarsi con molti mesi in anticipo.
Per ulteriori informazioni consigliamo di consultare il sito web Viaggiare Sicuri della Farnesina