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Il Parco Archeologico di Capo Colonna

Per coloro che si chiedono cosa fare in Calabria e si interessano alle attrattive turistiche della regione, sono disponibili numerose opzioni, in virtù della ricchezza naturale, storica e artistica del territorio. Infatti, l’area copre una parte di rilievo della Magna Grecia, offrendo molteplici opportunità per gli amanti del turismo culturale.

A chi ama la natura possiamo suggerire di passare le vacanze godendosi il mare cristallino e le spiagge da sogno, che si estendono per ben 800 km di costa. In alternativa, è possibile cimentarsi in un bellissimo tour di 545 km da percorrere in bici, in riferimento alla Ciclovia dei Parchi della Calabria che attraversa ben quattro parchi: il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale della Sila, il Parco Naturale Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte.

Gli appassionati di storia potranno visitare alcuni tra i tanti siti archeologici della regione, testimonianza della grande influenza che gli antichi greci ebbero su questa meravigliosa terra. In effetti, in Calabria si trovano aree archeologiche di notevole interesse ed è proprio di una di queste che intendiamo parlare: il Parco Archeologico di Capo Colonna.

Dove si trova il Parco Archeologico di Capo Colonna?

Il Parco Archeologico di Capo Colonna si trova a 10 km di distanza dalla città di Crotone e si estende per circa 50 ettari. Occupa la parte più orientale del promontorio di Capo Colonna (anticamente noto come Lacinion).

Il Parco comprende: il Museo Archeologico, un’estesa zona boschiva (nell’antichità dedicata alla dea Hera, moglie e sorella di Zeus e regina degli dei) e l’area archeologica circondata in parte da mura di epoca romana.

All’interno di quest’ultima si possono ammirare i resti dell’Heraion Lakinion, il santuario extra-urbano di Kroton (l’odierna Crotone) dedicato a Hera Lacinia, il più importante della Magna Grecia. Oggi dell’antico santuario non rimane poi molto, se non alcuni resti tra cui spicca una colonna del tempio (l’edificio più importante del santuario). È l’unica rimasta in piedi delle 48 colonne doriche originarie, quasi a testimoniare l’antico splendore dell’edificio. Il perimetro dell’intera struttura è comunque tuttora visibile. In passato il santuario era un luogo di culto molto venerato, frequentato anche da Pitagora.

Nel complesso archeologico in questione, è possibile visitare i reperti dell’antico quartiere romano, abitato principalmente da uomini di fede e da patrizi di elevata estrazione sociale. Nelle adiacenze della chiesa attuale, sono altresì evidenti ulteriori resti di epoca romana, quali la pavimentazione di una domus e di un’altra imponente struttura edilizia, accompagnati dalla presenza di alcuni mosaici.

Risalente al XVI secolo, vicina al quartiere romano, si trova la Torre Nao, molto ben conservata e fatta erigere come elemento di difesa da Carlo V.

In prossimità dell’area archeologica, è collocato il Museo Archeologico, dove sono conservati e presentati i più significativi manufatti archeologici rinvenuti nella zona. L’inaugurazione del museo risale al 2006 e la sua esposizione permanente è articolata in tre sezioni. La prima è dedicata alla mostra dei reperti romani provenienti dall’antica città di Kroton; la seconda è riservata al tempio di Hera Lacinia; mentre la terza raccoglie i reperti individuati nelle acque marine limitrofe.

Claudia

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