Lufthansa ha deciso di tagliare oltre 30mila voli per questa estate. Il motivo è la carenza di personale, ma cosa succede?
Chi aveva in programma di partire per una destinazione lontana questa estate sappia che bisognerà prestare attenzione al trasporto e, soprattutto, prenotare in anticipo.
Il motivo è semplice: svariate compagnie aeree, così come alberghi e strutture ricettive lamentano la mancanza di personale. Un paradosso visto che sono in tante le persone che cercano lavoro, ma che allo stesso tempo ha obbligato Lufthansa a tagliare 30 mila voli estivi.
Il paradosso della mancanza di personale, Lufthansa cancella i voli
La difficoltà che lamentano svariate compagnie aeree è quella di trovare personale qualificato. Una situazione un po’ complicata insomma, che però sembra quasi assurda. Sicuramente, per colpa della pandemia, moltissime persone che lavoravano nel comparto turistico e dei voli aerei sono state licenziate. E magari hanno trovato ovviamente un altro tipo di lavoro e hanno letteralmente cambiato vita, non volendo tornare a volare, ma è strano come le compagnie aeree, così come altri comparti, stiano faticando a trovare persone disposte a lavorare.
La decisione di Lufthansa
Per evitare quindi disservizi come nel caso della scorsa estate in cui proprio le compagnie aeree erano finite nel mirino dell’attenzione pubblica per svariate problematiche legate a ritardi e bagagli smarriti, sembra che Lufthansa abbia preso una decisione. Come riporta Simpleflying dobbiamo dire addio a 30mila voli dalla programmazione estiva della compagnia. A subire i tagli sono chiaramente le rotte più piccole e brevi dove, spesso, basta un treno ad alta velocità per fare il viaggio.
Questo per quanto riguarda Lufhtansa, ma non è detto che i tagli non possano essere estesi anche ad altre compagnie aeree facenti parte del gruppo. Si tratta quindi di una situazione in divenire, soggetta a cambiamenti da un momento all’altro.
Perché c’è poco personale?
Sul perché ci sia carenza di personale TTG Italia, grazie ad un rapporto di Excelsior Unicamere, ha stimato che nei prossimi 5 anni il comparto turistico potrebbe offrire oltre 300mila posti di lavoro, ma di questi quasi un quarto rimarrebbe scoperto. Secondo molti, ciò che sta alla base del problema è il fatto che il mondo del lavoro nel turismo sembra non attrarre più molto, ma allo stesso tempo c’è un forte disallineamento tra domanda e offerta. Si cercano persone con capacità sempre più mirate nel settore green e digitale, nuove competenze insomma, che “la vecchia guardia” non possiede e che i giovani hanno ma vogliono mettere in pratica altrove.