La top 5 dei cibi più “estremi” ed impossibili da assaggiare
I piatti tipici del mondo sono tanti. Alcuni sapori sono però, per noi italiani, così estremi che scommettiamo non riuscireste nemmeno ad assaggiarli.
Le tradizioni culinarie mondiali sono tantissime e svariate. In alcuni luoghi però ci sono delle usanze gastronomiche che, per il palato e lo stomaco di noi italiani, sono troppo estreme anche solo da assaggiare.
In Italia le pietanze dal sapore più “aggressivo” forse sono alcune parti degli animali come le frattaglie o il cervello, ma se cucinati con olio, magari fritte accuratamente e pieni di limone, riescono anche ad essere piacevoli. Non è così in tutto il mondo! Ci sono dei cibi che, infatti, è difficile assaggiare. Figuriamoci finirne un piatto intero. Eppure, altrove, sono delle prelibatezze.
Cibi estremi del mondo: ecco quali sono!
Quali sono allora i cibi del mondo considerati estremi e praticamente impossibili da assaggiare per noi italiani con la nostra cultura?
Uovo centenario: è un grande classico che avremo già sicuramente visto in svariati documentari che raccontavano il cibo in Cina, Thailandia e Vietnam. Si tratta di un uovo chiamato pidan, consumato come snack. Peccato sia nero e sia stato marinato per circa 2 mesi in un composto di cenere, sale, argilla, te e calce. Un mix molto particolare insomma che ne altera il sapore e la consistenza.
Rakfisk: siamo davanti ad un pesce…fermentato. Famoso e super utilizzato soprattutto in Norvegia questo piatto può essere realizzato con tanti pesci diversi dallo squalo putrefatto, con la carne sotterrata per mesi e mesi e poi fatta seccare, oppure l’aringa anch’essa andata a male. Generalmente però il rakfish viene realizzato trota o salmone che viene lasciato fermentare per diversi mesi.
Jibachi Senbei: ci spostiamo ancora una volta in Giappone con questi biscotti che, se osservati accuratamente, vi faranno venire i brividi. Preparatevi perchè si tratta di biscottini di vespe. Sì, il brivido che vi ha percorso la schiena è più che giustificato. Le vespe vengono catturate in natura, fatte bollire e poi aggiunte all’impasto dei biscottini. Niente di strano per i giapponesi che già considerano le larve di vespe come vere e proprie prelibatezze.
Black Pudding: anche la Gran Bretagna e l’Irlanda non scherzano in termini di piatti e sapori quantomeno particolari. Il pudding è una colazione tipica inglese. Il black pudding però è una variante che serve per trasformare i residui di sangue delle pecore o delle mucche appena macinate. Meglio non sapere insomma di cosa si tratta, basta il nome per dire “no grazie” se vi dovessero chiedere se ne volete assaggiare un po’.
Lampreda: ci spostiamo in Portogallo e Spagna, ma potrete trovare questo piatto anche in Finlandia. La lampreda è un invertebrato considerato uno dei più primitivi in assoluto con una narice sul dorso e una bocca circolare con dei denti. Esteticamente non è per niente interessante, figuriamoci mangiarla
Vi è passato l’appetito
Lo sappiamo, a molti di voi sarà passato l’appetito leggendo di questi piatti estremi e quasi impossibili da assaggiare per noi italiani. Ne conoscete altri?
Selena Marvaldi
Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli