C’è un modo per ridurre i danni dalle piogge improvvise e copiose dovute al cambiamento climatico. E Auckland, città spugna, ci spiega come sia possibile.
La città di Auckland si sta trasformando in una spugna? C’è un’invasione di spugne? Cosa significa che questa è la città più spugnosa del mondo?
Niente panico: non si tratta di nessuna nuova inaspettata calamità naturale, anzi. In realtà questa metropoli ha subito, negli anni, una rivoluzione e oggi è una delle località più pronte in assoluto a far fronte a fenomeni meteorologici piovosi intensi senza troppi danni. Come è possibile?
Lo sappiamo. Lo sentiamo in televisione, ma lo viviamo anche sulla nostra pelle. Il clima attorno a noi sta cambiando e sempre più spesso siamo vittime delle cosiddette bombe d’acqua che si riversano con violenza sulle nostre città. Per far fronte a questi eccessi di pioggia improvvisi alcune città, come Auckland, hanno studiato e trovato un modo naturale per assorbirla come una spugna e rilasciarla in modo più diluito nei torrenti cittadini.
Ad Auckland circa 10 anni fa, il torrente cittadino era un canale d’acqua sotterraneo ricoperto di cemento. Questo ovviamente portava a non poche problematiche per quanto riguarda gli eccessi di pioggia. Negli anni è stato avviato un progetto di ristrutturazione della città con due parchi affiancati in grado di raccogliere l’acqua piovana in eccesso, incanalarla e rigettarla nel torrente, ora nuovamente “alla luce del sole” con calma. Proprio come farebbe una spugna.
Ad ideare il concetto di città spugna è stato un professore di architettura del paesaggio dell’Università di Pechino, Yu Kongjian. Fu lui infatti a proporre che siano le città piuttosto che il cemento a rallentare le forti piogge. E questa idea, diventata realtà ad Auckland potrebbe ben presto diventare la soluzione per tutte le città del mondo per far fronte ai cambiamenti climatici e alle forti precipitazioni.