La brutta notizia che non volevamo sapere su parchi acquatici e piscine in Italia: riscontrate tante irregolarità dai Nas. Tutte le informazioni utili.
Questa estate con il gran caldo molti italiani sono andati nelle piscine pubbliche e nei parchi acquatici a cercare un po’ di refrigerio. Questi luoghi, che sono cresciuti molto negli ultimi anni, rappresentano la salvezza per chi abita in città torride e afose e non ha il mare nelle vicinanze.
Purtroppo, però, non poche di queste strutture presentano diverse irregolarità e non soddisfano gli standard igienici minimi. È quanto risulta dai controlli effettuati dai carabinieri del Nas nelle piscine e nei parchi acquatici di tutta Italia.
Alcune strutture sono state chiuse. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Attenzione a frequentare parchi acquatici e piscine pubbliche a scopro ricreativo, alcune di queste strutture potrebbero essere non in regola con gli impianti in uso e con l’acqua utilizzata.
È quanto emerge dai controlli effettuati in tutta Italia dai carabinieri del Nas – Nucleo antisofisticazioni. I carabinieri hanno passato al setaccio 288 tra parchi acquatici e piscine ricreative, riscontrando irregolarità in 83 strutture, che sono state sanzionate. Dunque, il 28% è risultato non a norma, quasi un terzo dei luoghi ispezionati.
I Nas hanno anche chiuso dieci strutturare perché abusive o a causa di gravi criticità che sono state ritenute incompatibili con la prosecuzione dell’attività ricreativa e con la frequentazione degli utenti.
Tra i problemi riscontrati nei controlli il più grave è quello delle acque non pulite, con la presenza di batteri e coliformi fecali sopra i limiti di legge, scoperte in diversi parchi e piscine. Queste contaminazioni dell’acqua sono pericolose per la salute umana e possono provocare tossinfezioni anche molto gravi. Queste gravi irregolarità, in particolare, sono state riscontrate in 4 episodi nelle province di Messina, Viterbo e Latina. Come riporta Il Corriere della Sera.
Nelle province di Napoli, Reggio Calabria e Bari sono state scoperte tre piscine completamente abusive di proprietà private o strutture ricettive, adibite arbitrariamente ad aree ricreative acquatiche aperte al pubblico con ingresso a pagamento.
Mentre in Toscana, in provincia di Pisa, i carabinieri hanno disposto l’immediata chiusura di un parco acquatico perché sprovvisto delle procedure sull’autocontrollo e sulla valutazione del rischio, entrambi indispensabili per garantire il corretto funzionamento, sotto il profilo igienico-sanitario, degli impianti natatori.
Altre irregolarità sono state riscontrate nei punti ristoro di piscine e parchi acquatici. I carabinieri hanno trovato alimenti scaduti e privi di tracciabilità e ambienti di preparazione dei pasti con carenze igieniche e strutturali.