Un formato di pasta tutto ligure: i testaroli sono la variante perfetta alle trofie per mangiare il pesto.
Quando si va a Genova e si decide di assaggiare la cucina tipica locale, un piatto che non può proprio mancare è la pasta con il pesto. Già, ma che tipo di pasta?
Di primo impatto probabilmente non avrete dubbi: le trofie. Giustissimo per carità, ma non è l’unico formato di pasta che si può assaporare, anzi! Se non li avete mai assaggiati dovreste provare i testaroli con il pesto!
Come vengono realizzati i testaroli?
Sicuramente più tipici di una Liguria di Levante e della Lunigiana, i testaroli sono un tipo di pasta ligure molto antica e di umilissime tradizioni. Realizzato unicamente con acqua, farina e sale, si cuociono nei famosi testi. Si tratta di una sorta di teglia dove la pasta viene messa a cuocere senza mai girarla. La parte superiore del testarolo si cuoce dunque per calore indotto dalla piastra inferiore, detta sottana, che si riflette su quella superiore detta soprana.
Così si dà vita al tipico testarolo della Liguria che, da tradizione, vuole avere la forma di losanga e lo spessore simile a quello di una crespella. Negli anni il testarolo è stato abbinato perfettamente al pesto e oggi, insieme alle trofie, è senza dubbio uno dei tipi di pasta perfetti per questa tipologia di condimento.
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Le varianti dei testaroli
Esistono ovviamente delle varianti, anche nei condimenti, e nella preparazione, ma il testarolo è e resta uno dei piatti tipici della Liguria che va assaggiato. Un consiglio? Se ve li servono con un trito di basilico e un formaggio parmigiano molto stagionato sappiate che i ristoratori non sono impazziti. Quella è una antichissima ricetta della Lunigiana ed è molto buona. Provare per credere.