La novità da conoscere: il Borscht, piatto tipico dell’Ucraina, è stato inserito nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
Un’importante riconoscimento è andato alla cultura dell’Ucraina con l’iscrizione del Borscht, piatto tipico del Paese, nella lista dei patrimoni culturali immateriali dell’Unesco.
Il Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco riguarda le tradizioni, le pratiche, le rappresentazioni, il linguaggio, le espressioni, le conoscenze, le arti, l’artigianato e le abilità di un popolo, che contraddistinguono quel popolo e sono trasmessi da generazione in generazione.
Si tratta di una manifestazione culturale tipica di una comunità, anche nel campo della tradizione culinaria.
Alcuni anni fa, il patrimonio culturale Unesco era andato alla pizza napoletana, o meglio all'”L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano“. Ora tocca a un’altra specialità gastronomica, il Borshct o Boršč, un piatto tipico della cucina ucraina. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Il Borscht, piatto tipico dell’Ucraina, è Patrimonio Unesco
Un piatto tipico goloso e sostanzioso, ideale per riscaldarsi nei luoghi dove fa molto freddo. Si tratta del Borshct o Boršč, una specialità della cucina dell’Ucraina che è stata appena proclamata Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Un riconoscimento importante, in un momento drammatico per il Paese.
Il Borscht è una zuppa preparata con ingredienti vari: barbabietola, brodo, carne di manzo e maiale, cavolo fresco e panna acida, utilizzata per guarnire la superficie insieme a un ramoscello di aneto.
Atri ingredienti comuni, che possono cambiare a seconda della località, sono: carote, cetrioli, cipolle, fagioli, funghi, patate, pomodori e pollo.
Gli ucraini hanno sempre rivendicato con orgoglio la paternità del Borscht contro i tentativi di appropriazione da parte di altri Paesi, soprattutto da parte della Russia. Gli ingredienti utilizzati per la preparazione della zuppa, infatti, sono da sempre coltivati in Ucraina. Anche se il Borscht è un piatto molto diffuso nei Paesi slavi. A cominciare dalla Russia, appunto, poi in Bielorussia e in Polonia, ma anche in Lituania, Moldavia e Romania.
La candidatura del Borscht a Patrimonio Unesco era stata presentata ufficialmente nel 2019 e avrebbe dovuto essere valutata tra il 2023 e il 2024. Il Comitato Unesco, tuttavia, ha deciso di anticipare la valutazione a quest’anno, in via d’urgenza e con una seduta straordinaria, rispetto a quelle di novembre e dicembre, inserendo il piatto tipico ucraino nella sua lista di patrimoni culturali immateriali.
La ricetta del Borscht