Il lungomare Falcomatà a Reggio Calabria è definito il più bello d’Italia. Ed è anche il chilometro più bello d’Italia.
Con circa 7 mila chilometri di costa l’Italia vanta innumerevoli punti di osservazione sul mare, ma c’è un chilometro fra questi settemila che è il più bello d’Italia. Si tratta del lungomare Falcomatà a Reggio Calabria, una delle arterie più importanti e suggestive della città.
Il Lungomare Falcomatà per la sua particolare posizione, merito dell’uomo e della natura, è definito dunque come il più bel chilometro d’Italia ed è senz’altro uno dei lungomare più suggestivi della nostra Penisola.
Da qui si gode di un punto di vista privilegiato e affascinante: si vede il tratto di mare che separa il continente dalla sua più grande Isola, la Sicilia, si vede uno dei vulcani più attivi d’Europa, l’Etna ed il profilo di un’isola straordinaria.
E questa bellezza mozzafiato la sia ammira fra palazzi liberty, giardini e locali. Ed il momento migliore della giornata per ammirare tutto ciò è al tramonto quando questo quadro già per sé magnifico si tinge delle sfumature del rosso.
Il lungomare Falcomatà a Reggio Calabria è una delle quattro vie (assieme a lungomare Matteotti, a corso Vittorio Emanuele III e a viale Zerbi) che compone la viabilità costiera della città detta via Marina. Venne realizzato dopo il grande terremoto del 1908, che distrusse buona parte di Reggio, e conserva ancora lo stile architettonico dei primi decenni del Novecento.
Infatti dopo anni di degrado e di abbandono nei primi anni ’90 del secolo scorso il lungomare venne riqualificato in un ambizioso progetto di restyling che è stato capace di fondere il passato e il presente, di conservare l’antica bellezza e di creare la più ampia zona pubblica d’Europa.
E il lungomare cambierà e migliorerà ancora. E’ stata infatti affidata all’archistar iraniana Zaha Hadid – che ha partecipato al progetto Citylife di Milano – la riqualificazione delle aree adiacenti.
Il lungomare si estende ben oltre il chilometro (è lungo infatti 1.700 metri) e collega piazza Indipendenza a Piazza Garibaldi. Spiaggia e mare da una parte, centro storico dall’altra con le palme a impreziosire questa lingua di terra. Questo lungomare non è bello solo per il paesaggio, ma anche per la ricchezza di opere che vi sono.
Passeggiare lungo questo chilometro, e oltre, è una delle attività preferite dai reggini, ma anche da tutti i turisti che arrivano in città. Si possono vedere molti begli edifici in stile squisitamente liberty come palazzo Spinelli (sede del rettorato), palazzo Zani (sede della facoltà di Giurisprudenza) e villa Zerbi in stile veneziano e oggi sede espositiva.
E’ possibile ammirare il sito archeologico di Castelnuovo, con le terme romane e le mura risalenti all’epoca della Magna Grecia. E in quel mix di passato e presente si apre sul mare l’Arena dello Stretto, un teatro moderno in stile greco. Poi monumenti, steli commemorative, opere d’arte contemporanee, fontane, giardini.
Al lungomare Falcomatà oltre ad ammirare il panorama, ci si può fermare in uno dei tanti locali, ristoranti e bar che vi si affacciano. Inoltre ci sono gli stabilimenti dove potersi fermare per una sosta balneare. La sera poi bancarelle e luci animano questo tratto di strada rendendolo vivace e frizzante e ricordando a tutti quanto sia davvero il chilometro più bello d’Italia.
Il lungomare Italo Falcomatà, è una delle strade più importanti della città, nonché una delle più apprezzate d’Italia e secondo molte classifiche anche il lungomare più bello d’Italia. La particolare espressione di ‘chilometro più bello d’Italia’ ha contribuito a costruire il mito di questa strada.
Ma perché fu definito ‘il più bel chilometro d’Italia’ e da chi? Alcuni attribuiscono questa espressione a Gabriele D’Annunzio, ma in realtà lo scrittore non mise mai piede a Reggio Calabria. Alcune ricerche riportano che questa definizione fu usata dal radio cronista della Rai Nando Martellini durante il Giro della Provincia del 1955 quando su quel tratto di strada i corridori si involarono verso il traguardo. Quanto mai verosimile che l’ultimo chilometro di una tappa ciclistica non poteva essere più bello di questo.
Ma c’è anche un’altra ragione per godere di questo appellativo. E’ la magia della Fata Morgana, ovvero quella particolare rifrazione in cui è possibile vedere, camminando lungo il chilometro, le coste della Sicilia fluttuare a mezz’aria sull’acqua. Un miraggio che si crea per effetto della variazione di temperature al suolo e in aria.
La leggenda della Fata Morgana risale al Medioevo quando i Normanni giunti sulla costa della Calabria non avendo imbarcazioni rimasero a guardare dallo Stretto la Sicilia. Al Re apparve in quel momento una bellissima donna, Fata Morgana, che gli fece apparire vicinissima la terra siciliana. Il Re convinto che ci fosse la terra ad un saltò solo, partì al galoppo ma cadde in mare e affogò, fra le risate della Fata Morgana.