Tutto quello che bisogna sapere sul Green pass europeo: i Paesi che ancora lo richiedono ai viaggiatori stranieri. Le informazioni utili.
Sempre più Paesi stanno eliminando le misure restrittive anti-Covid, sia all’interno del loro territorio sia per i viaggiatori in arrivo dall’estero. Obiettivo è quello allentare le regole, finora piuttosto stringenti, a fronte di un calo evidente dei contagi e soprattutto agevolare l’arrivo dei turisti. Dopo due anni di pandemia il settore turistico prova a ripartire.
I Paesi europei, come abbiamo visto in questi mesi, hanno allentato o eliminato le regole sanitarie di viaggio in ordine sparso. C’è chi ha tolto tutte le restrizioni già all’inizio dell’anno, come i Paesi nordici e il Regno Unito. Chi ha introdotto una riduzione graduale, con cancellazione di tutte le limitazioni in queste settimane e chi ha conservato ancora alcune misure ma è in procinto di eliminarle.
Circa un anno fa, quando contagi e ricoveri erano ancora elevati e la campagna vaccinale era solo all’inizio, l’Unione Europea introduceva l’EU Digital Covid-19 Certificate o Green pass europeo per agevolare la ripresa dei viaggi in sicurezza. Con la certificazione di vaccinazione o guarigione da Covid oppure con il risultato negativo di un test del virus gli europei potevano viaggiare, senza più la chiusura delle frontiere, nei Paesi membri della UE e in quelli dell’Area Schengen.
Nei mesi scorsi, diversi Paesi europei hanno eliminato il certificato digitale Covid, alcuni lo stanno facendo in questi giorni, altri ancora lo richiedono ma presto lo elimineranno. Di seguito vi segnaliamo i Paesi europei che ancora chiedono il Green pass europeo ai viaggiatori e quelli che invece lo hanno eliminato in via definitiva.
L’Italia è tra i Paesi europei che ancora richiedono il Green pass (certificazione di vaccinazione, guarigione o tampone negativo) ai viaggiatori provenienti dall’estero. Il documento è obbligatorio sia per gli stranieri che arrivano in Italia per motivi di lavoro, di studio, familiari, per affari o per turismo, sia per gli italiani che rientrano dall’estero.
L’obbligo, tuttavia, ha i giorni contati, perché il Green pass europeo o Certificato digitale Covid-19 UE sarà richiesto solo fino al 31 maggio. Dunque, dal 1° giugno sarà un via libera a tutti i viaggiatori, senza più limitazioni all’ingresso in Italia. Mentre il Passenger Locator Form lo abbiamo abolito già lo scorso 1° maggio.
L’Austria era uno dei Paesi europei a chiedere ancora il Green pass europeo ai viaggiatori provenienti dall’estero (mentre aveva abolito già quello nei locali, insieme alle mascherine al chiuso ma non sui mezzi pubblici). L’obbligo è stato eliminato in questi giorni.
Ancora prima, la Grecia ha abolito il Green pass europeo dal 2 maggio scorso, insieme a tutte le altre restrizioni di viaggio. Il Paese aveva già eliminato l’obbligo di compilazione del modulo Passenger Locator Form il 15 marzo.
Gli altri Paesi europei, oltre all’Italia, che richiedono ancora il Certificato digitale Covid-19 ai viaggiatori sono la Germania, la Francia, il Portogallo e la Spagna.
Il documento era stato già eliminato da Islanda e Irlanda, Svezia, Norvegia e Danimarca. Seguiti, poi, dal Regno Unito. Altri Paesi europei che non richiedono più il certificato ai viaggiatori sono Croazia, Slovenia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Svizzera.
Nel frattempo, il Parlamento europeo ha prorogato la validità del Certificato digitale Covid-19 UE per un anno, fino a giugno 2023. Per la decisione definitiva, tuttavia, servirà l’accordo con il Consiglio europeo. I singoli Stati membri restano liberi di applicarlo.
Riguardo alle mascherine a bordo degli aerei, l’Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza aerea (EASA) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) hanno eliminato la raccomandazione dell’obbligo da lunedì 16 maggio.
Anche in questo caso, tuttavia, i Paesi europei procedono in ordine sparso. C’è chi la mascherina sugli aerei e su tutti i mezzi pubblici l’ha abolita da tempo e chi ancora la richiede.
L’Italia ha mantenuto l’obbligo di mascherine FFP2 al chiuso fino al 15 giugno sui mezzi di trasporto pubblico e nei luoghi di eventi come cinema, teatri, sale concerto, altri luoghi di spettacolo e di eventi sportivi.
Mentre la Grecia aveva annunciato l’abolizione definitiva delle mascherine al chiuso per il 1° giugno.
La Francia ha deciso di seguire le indicazioni delle autorità europee e dal 16 maggio ha eliminato l’obbligo di mascherina su tutti i mezzi di trasporto pubblico. Resta solo negli ospedali e nelle strutture sanitarie.