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Curiosità

Dimmi dove vai in vacanza e ti dirò quali tasse (assurde) devi pagare

Una tassa su Facebook, sull’aria e sulle mucche: sembra follia, ma è tutto vero. Ecco le tasse più strane del mondo da dover pagare.

Quando prenotiamo una vacanza ci affrettiamo a leggere quelle scritte minuscole in fondo al contratto o alla prenotazione. Non perché siamo paranoici, ma perché spesso ci troviamo davanti a delle tasse assurde e inaspettate da pagare in vacanza.

Le tasse più strane che potreste trovare nel mondo – adobeStock

E pensate che nel mondo ci sono delle tassazioni per delle cose veramente strane. Cosa potreste pensare se un giorno ci venisse imposta una tassa per la scelta del nome del figlio oppure una tassa sul respiro? Lo sappiamo, sembrerebbe folle, eppure da qualche parte nel mondo tutto questo esiste già.

Tasse nel mondo: le più strane in assoluto

Focus ha infatti trovato alcune delle tasse più folli del mondo vediamole insieme.

  1. Dal primo giugno 2018 in Uganda ad esempio è stato introdotta la tassa sui social. Per usare le app come WhatsApp Facebook Twitter i cittadini dovranno pagare circa €0,05 di euro al giorno.
  2. La tassa sulla stregoneria invece è stata applicata in Romania. Qui molte persone credono ancora nelle superstizioni e nella stregoneria e, dal 2011, quando la Romania ha attraversato una profondissima crisi economica, il Ministero delle Finanze ha deciso di imporre una tassa sui mestieri che non erano stati riconosciuti. Ad esempio professione di Mago, di astrologo o di stregone!
  3. La tassa sulle flautolenze delle mucche invece potrebbe sembrarvi veramente una follia ma non è così. Recenti studi hanno dimostrato che il metano rilasciato dalle mucche può incidere tra il 10 e il 18% sulla quantità di gas serra in Europa per questo motivo, per frenare questa epidemia di flautolenze, alcuni paesi dell’Unione Europea hanno introdotto delle imposte sulle mucche. Ad esempio in Danimarca c’è una tassa di €100 per ogni mucca.
  4. La tassa sul respiro potrebbe invece sembravi veramente improbabile, ma non se siete nell’aeroporto internazionale di Maiquetia a Caracas in Venezuela. Qui dovrete pagare infatti €20 per questa famigerata tassa sul respiro ossia per compensare il costo del sistema di filtraggio dell’aria che nel 2014 è stato installato nell’aeroporto per pulire l’aria. Bello, ma a che prezzo?

Occhio alla meta che scegliete per la vostra vacanza insomma. Ci potrebbe essere qualche brutta sorpresa con queste assurde tasse nel mondo e non vorremmo mai ritrovarci a dover trattenere il fiato in aeroporto!

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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Selena Marvaldi