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Guida di Alghero: tutte le informazioni sulla piccola Barcellona

Vi proponiamo la Guida di Alghero: tutte le informazioni utili sulla piccola Barcellona. Dove andare cosa fare.

Vi portiamo alla scoperta della bella città di Alghero e delle due bellezze, architettoniche, artistiche, storiche e naturali. Una guida per imparare a conoscere questa importante località sarda, con una antichissima storia alle spalle e un territorio di meraviglia naturali da lasciare senza fiato.

Guida di Alghero: tutte le informazioni sulla piccola Barcellona (Adobe Stock)

Affacciata sulla costa nord-occidentale della Sardegna, Alghero è una città proiettata oltre la sua costa. Con un profondo legame storico con la Catalogna e la città di Barcellona, situate sull’altra sponda del mare.

La città sarda, infatti, ha origini catalane, tanto che è conosciuta anche con il nome di Barceloneta, la piccola Barcellona. Qui si parla il catalano, nella variante del dialetto locale.

Di seguito tutte le informazioni utili con la guida di Alghero. Dove andare e cosa vedere.

Guida di Alghero: tutte le informazioni sulla piccola Barcellona

Situata nella parte Nord-ovest della Sardegna, in provincia di Sassari, Alghero è il capoluogo della Riviera del Corallo (Costera del Coral, in catalano e algherese), fascia costiera così chiamata per la gran quantità di corallo rosso pregiato che si trova nei suoi fondali e che veniva pescato e lavorato per realizzarne gioielli fin dai tempi degli antichi Romani. Un ramo di corallo è raffigurato anche nello stemma della città.

Alghero è un’importante località turistica della Sardegna e si affaccia sull’omonima rada. Il suo territorio è stato abitato fin dal neolitico, come testimoniano le diverse necropoli rinvenute. Anche nella successiva età nuragica la zona di Alghero era densamente popolata, con insediamenti arrivati fino a noi, come i complessi nuragici di Palmavera e di Sant’Imbenia.

La vera e propria città di Alghero è stata fondata dai Doria di Genova nel XII secolo, tra il 1102 e il 1112. Successivamente è stata ceduta dai Doria agli aragonesi, quindi è avvenuta la colonizzazione catalana, la cui influenza culturale è arrivata fino ai nostri giorni. Alghero, infatti, ha conservato la lingua e la tradizione culturale catalane anche quando nel 1720 la Sardegna passò dagli aragonesi al Regno di Casa Savoia. Nello stemma della città è riprodotta la bandiera catalana con sfondo giallo e quattro bande verticali rosse.

Cosa vedere

Alghero (Adobe Stock)

La bellezza di Alghero sta nel suo centro storico fortificato, nella costa frastagliata, di baie e calette, e nel ricchissimo territorio che la circonda. Parchi e aree naturali, grotte, punti panoramici e aree archeologiche. Luoghi tutti da scoprire, oltre al turismo balneare.

La parte caratteristica del centro storico di Alghero è rappresentata dalle torri e dai bastioni, edificati dagli aragonesi per difendere la città dalle incursioni via mare. Alghero ha mantenuto circa il 70% delle sue mura storiche e i bastioni sul mare che circondando la città vecchia sono oggi una bellissima passeggiata panoramica, collegata con il più moderno Lungomare Dante, realizzato negli anni ’50. I bastioni prendono il nome dai grandi esploratori del passato: Marco Polo, Cristoforo Colombo e Ferdinando Magellano.

Delle torri di avvistamento che un tempo circondavano Alghero oggi ne sono rimaste sette, oltre a quelle disseminate lungo il litorale, che segnano le cale e danno anche il nome alle spiagge. Le torri cittadine sono : la Torre della Polveriera, la Torre de l’Esperò Reial, la Torre di San Giacomo, conosciuta anche come Torre dei cani (per essere stata un canile), dalla forma ottagonale, la Torre de Sant Joan, la Torre della Madonnina, la Torre di Garibaldi con il forte e la Torre di Porta Terra.

Torre della Polveriera, Alghero (Gianni Careddu, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)

A Piazza Civica, dietro al porto e vicino ai bastioni, troviamo il cuore antico di Alghero, quello medievale, con il vicino Forte della Maddalena. Spostandoci a ovest, in direzione dei bastioni, sorge Piazza Duomo, con la cattedrale di Santa Maria, del XVI secolo, in stile gotico, rinascimentale e neoclassico, uno dei principali monumenti della città. Sul duomo si staglia il bel campanile, con sezione ottagonale, che domina l’orizzonte di Alghero e si vede dal mare. Vicino alla chiesa si trova il Museo diocesano di arte sacra. Appena fuori la piazza, invece, sorge la chiesa di Santa Barbara, la più vecchia di Alghero, oggi parrocchia ortodossa.

Tra le altre chiese da visitare, segnaliamo la chiesa di Nostra Signora del Carmelo, XVII secolo, affacciata sui bastioni davanti alla Torre San Giacomo. Poi la chiesa di San Francesco, del XIV secolo, con un caratteristico chiostro, esempio di stile gotico-catalano. La chiesa di San Michele del XVI secolo ha  una caratteristica cupola rivestita in maiolica policroma, uno dei simboli di Alghero.

Tra gli altri edifici di interesse segnaliamo il Teatro Civico del XIX secolo, Palazzo Peretti, dietro alla cattedrale, il Palazzo Vescovile e Palazzo de Ferrera.

A Nord del centro storico di Alghero si trova la lunga spiaggia del Lido di San Giovanni, mentre a sud la costa è rocciosa, con promontori e calette. Suggestiva e spettacolare è tutta la costa della Riviera del Corallo, con spiagge molto varie, di sabbia fine o sassi, baie e calette chiuse da promontori rocciosi panoramici. La parte settentrionale della costa di Algerho è compresa nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte. Le spiagge più belle che si trovano in questa zona sono quelle di Fertilia, Punta Negra, Le Bombarde, la spiaggia del Lazzaretto, Baia di Porto Conte e Mugoni, Cala Dragunara e la bellissima Cala Porticciolo. Tutte le spiagge di Alghero nel dettaglio le trovate a questa pagina.

Alghero, Torre del Porticciolo (Thinkstock)

Il panorama di Alghero e dintorni è molto vario ed è bellissimo soprattutto a nord, nella Baia di Porto Conte, compresa nell’omonimo Parco Regionale di Porto Conte. Qui la costa rocciosa, dove si aprono piccole baie e calette sabbiose, è ricoperta dalla macchia mediterranea e punti panoramici a picco sul mare da lasciare senza fiato. La zona più spettacolare è quella del promontorio di Capo Caccia, con l’imponente falesia la cui forma ricorda quella di un gigante addormentato. Accanto al promontorio sorge l’isola rocciosa calcarea di Isola Piana.

La zona di Capo Caccia ha una particolare conformazione di origine carsica che la rende ricca di grotte e anfratti, molti ancora da esplorare. La più famosa è la Grotta di Nettuno, accessibile sia da mare che da terra. All’interno della grotta ci sono bellissime sale di stalattiti e stalagmiti e una grandi piscine. Altre grotte di Capo Caccia sono la Grotta Verde e la Grotta Pizzi e Ricami, a strapiombo sul mare e raggiungibili solo dal mare. Capo Caccia e Isola Piana fanno parte di un’area naturale marina protetta.

Fuori della città si trovano importanti siti archeologici e complessi nuragici. Tra i quali citiamo la necropoli di Anghelu Ruju, sito pre-nuragico dove è possibile visitare le domus de janas, tombe scavate nella roccia. Un altro sito pre-nuragico è la necropoli di Santu Pedru. Poi i complessi nuragici di Palmavera e Santa Imbenia, insieme ad altri nuraghi sparsi per il territorio.

Cosa fare

Capo Caccia con l’isola Foradada (da Wikipedia)

Alghero e la sua costa sono rinomate per il turismo balneare, le bellissime spiagge di sabbia finissima con colori che vanno dal bianco all’oro e al rosa (grazie alla presenza di coralli) e acque limpide e cristalline, trasparenti e turchesi dove i fondali sono più bassi, blu e indaco dove le acque sono più profonde. La città ha anche un porticciolo turistico e numerose sono le imbarcazioni da diporto che ormeggiano nella sua rada e nelle baie e calette vicine.

Il territorio circostante, selvaggio e con le aree e i parchi naturali è ideale per escursioni e trekking.

Nel periodo di Pasqua la celebrazione della Setmana Santa è molto sentita e vi prendono parte quasi tutti i cittadini. A giugno l’arrivo dell’estate è celebrato con la Fiera di San Giovanni. Tra gli altri eventi principali di Alghero ricordiamo la sagra del bogamarí, del riccio di mare, che si tiene tra gennaio e febbraio, il carnevale, con la sfilata di carri in cartapesta provenienti da Barcellona, e gli spettacolari fuochi di artificio per Ferragosto e Capodanno.

Le specialità gastronomiche di Alghero sono il pesce fresco, in primo luogo, e i piatti di mare preparati secondo la tradizione catalana, soprattutto aragosta e crostacei. Altre specialità sono gli spaghetti con i ricci di mare e la paella algherese. Mentre tra i dolci sono da provare la crema bruciata alla catalana e il biancomangiare, menjar blanc. Tra i vini, viene prodotto esclusivamente in questa zona l’Anghelu Ruju, le cui vigne si trovano attorno all’omonimo sito archeologico.

Guida di Alghero: quando andare e come arrivare

Alghero, Sardegna (JulieanneBirch, iStock)

Alghero è una città per tutte le stagioni. Quella più frequentata è ovviamente la stagione estiva, dedicata al turismo balneare e da diporto.Il clima è mite e ventilato e anche in estate non è mai troppo caldo. In inverno le temperature massime sono tra i 13 e i 14° e se volete visitare la città e il suo territorio fuori dalla ressa estiva, anche questo periodo va bene.

In aereo. Alghero è ottimamente collegata con numerose città italiane grazie all’aeroporto di Alghero-Fertilia, dove fanno scalo diverse compagnie aeree, soprattutto low cost. Un servizio navetta (Autobus A.R.S.T.) garantisce il collegamento giornaliero tra la città di Alghero e l’aeroporto.

In nave. Alghero è collegata via traghetto ai porti di Civitavecchia, Ajaccio, Barcellona e Marsiglia.

In treno. La città è raggiungibile in treno da Sassari e Porto Torres.

In auto. Si arriva ad Alghero da Porto Torres con la SP 42 o la SS 131 per Sassari e poi prendendo la variante SS 291. Da Sassari anche con la SS 127bis. Da sud si prende invece la SS 292.

Ad Alghero ci si sposta in autobus, taxi o auto e bici a noleggio. Il centro storico si visita agevolmente a piedi.

VIDEO: Alghero, nella celebre canzone di Giuni Russo.

Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba