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Enogastronomia

Perché si regala l’uovo di Pasqua: tutte le tradizioni

Le tradizioni di Pasqua in Italia e nel mondo: l’uovo di Pasqua, il vero significato

Perché è tradizione regalare un uovo di Pasqua: il significato

Non c’è Pasqua senza uovo. Tanto che i supermercati sono stati saccheggiati e trovare a ridosso della Festa un uovo di cioccolato è impresa non semplice, se non impossibile. Nel frattempo in questi giorni chi ha più la vena artistica compra le uova di gallina per farne poi decorazioni per la tavola.

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Negli Usa e nel Regno Unito le uova invece si dipingono e poi si nascondono per una caccia al tesoro amatissima dai bambini. Insomma, ovunque nel mondo – o quasi – l’uovo la fa da padrone per Pasqua. Ma perché si regala l’uovo a Pasqua e qual è il vero significato?

L’uovo di Pasqua: il vero significato

Per conoscere il vero significato dell’uovo di Pasqua bisogna tornare indietro di secoli nelle prime civiltà della Storia. L’uovo era considerato il simbolo dell’unione della Cielo e della Terra, per gli Egizi era la somma dei quattro elementi, per i Persiani era il simbolo della vita ed erano soliti regalarselo. E anche nell’antica Grecia era un dono molto comune.

Quando arriva il Cristianesimo prende e reinterpreta i simboli degli antichi e dei pagani. L’uovo simboleggia perfettamente il significato della Pasqua, ovvero della Resurrezione di Gesù, della rinascita. Così inizia a diffondersi come dono Pasquale e nell’antica Mesopotamia i primi cristiani lo coloravano di rosso per ricordare il sangue della passione di Cristo.

La diffusione dell’uovo come simbolo della Pasqua cristiana ha anche un’altra motivazione: nel periodo della Quaresima ai fedeli era fatto divieto di mangiare carne e anche uova. Ma visto che le galline continuavano a deporre c’era dunque un surplus di uova.

Con il passare dei secoli la tradizione dell’uovo si consolida come simbolo della festività pasquale. Ma assume forme diverse. Nella Francia del Re Sole nasce il primo uovo di cioccolata, ma fra le gente comune si continua a regalare uova di gallina bollite. In Germania nasce l’usanza di avvolgere l’uovo bollito in foglie di alloro per colorarlo.

I nobili preferiscono uova di metalli preziosi. Così nella corte degli Zar in Russia alla fine del 1800 l’orafo Peter Carl Fabergé prepara delle uova decorate in platino con all’interno un altro uovo il quale conteneva un pulcino dorato e una riproduzione della corona imperiale. E’ un successo ed è la nascita della sorpresa nell’uovo.

Anche il Piemonte sembra avere il suo posto nella storia dell’uovo di Pasqua. I maestri cioccolatieri di inizio 1900 furono i primi a mettere la sorpresa nell’uovo di Pasqua di cioccolato.

Uova di Pasqua colorate: tradizione dei Paesi dell’Est e Protestanti

L’Uovo di Pasqua: tradizioni in Europa e nel mondo

La colomba è il dolce pasquale tipico ed è una tradizione tutta italiana, mentre l’uovo di cioccolata è una tradizione diffusa in buona parte d’Europa. Come abbiamo visto le prime uova di cioccolata nascono in Francia alla corte del Re Sole: una tradizione dolciaria che si è rafforzata nel corso del tempo. Anche in Germania si mangiano le uova di cioccolata a Pasqua.

Nei Paesi a maggioranza ortodossa, dunque nell’Europa dell’Est, è invece più comune scambiarsi le uova decorate e colorate. Anche nell’Europa del Nord è l’uovo dipinto ad essere la versione più comune dell’uovo di Pasqua. Questo perché nelle civiltà celtiche l’uovo era il simbolo della rinascita primaverile dopo i rigori dell’inverno.

Nel Regno Unito convivono entrambe le tradizioni sia quella dell’uovo di cioccolato sia quello delle uova decorate. Ma i bambini amano ancora di più gli Easter Bunnies ovvero i coniglietti pasquali. Questi derivano da un antichissimo culto pagano legato alla Dea della Primavera che era raffigurata con fattezze che ricordano quelle di un coniglio.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro