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Destinazioni e Guide turistiche

India: guida ai luoghi da vedere almeno una volta nella vita

Le informazioni di viaggio sull’India: guida ai luoghi da vedere almeno una volta nella vita. Ecco dove andare.

Nel vostro viaggio alla scoperta delle meraviglie dell’India, alcuni luoghi vanno visitati almeno una volta nella vita. Sono fiumi, foreste nella giungla, fortezze e templi che risalgono alla notte dei tempi.

India: guida ai luoghi da vedere almeno una volta nella vita (Forte di Amber, Jaipur, Rajasthan)

L’India è un Paese immenso, un continente, con paesaggi naturali e urbani molto diversi tra loro, dal mare alle montagne, passando per le giungle, i grandi fiumi, le città modernissime, gli edifici antichissimi e i villaggi sperduti.

È il Paese che più di tutti rappresenta il cuore della spiritualità mondiale, con i suoi templi antichi, i riti e le religioni, custodisce delle meraviglie naturali e architettoniche da vedere almeno una volta nella vita. Un’esperienza straordinaria che non dimenticherete facilmente.

India: la guida ai luoghi da vedere almeno una volta nella vita

Dopo la guida generale dell’India, con la descrizione delle caratteristiche principali del Paese, le sue città, gli Stati, i luoghi naturali e i monumenti da visitare. Qui scendiamo più nel dettaglio e vi portiamo alla scoperta di alcuni luoghi particolari e bellissimi, autentiche meraviglie di questo sconfinato Paese.

Fortezze collinari del Rajasthan

Forte di Cittorgarh, Rajasthan, India (iStock)

Una delle bellezze mozzafiato dell’India sono le Fortezze collinari del Rajasthan, situate nell’omonimo Stato nord-occidentale. Si tratta di veri e propri forti militari antichi che sorgono sulla catena dei Monti Aravalli. La loro particolarità che li rende unici e spettacolari sta nel tipo di architettura, Rajput, che li contraddistingue e che utilizza le difese naturali dovute alla conformazione del terreno. L’effetto è stupendo: edifici maestosi incastonati nelle rocce, ma anche molto raffinati nelle rifiniture. Non è un caso che la zona si stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

I forti del Rajasthan sono sei: Chittorgarh, Kumbhalgarh, Ranthambore, Gagron, Amber e Jaisalmer. Queste fortezze sono state costruite in epoche diverse che vanno al V secolo d.C. al XVIII secolo.

Varanasi

Varanasi, India (Marcin Białek, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)

Chi va in India non può assolutamente perdersi Varanasi, chiamata anche Benares. Si tratta della Città Sacra per gli induisti, che devono visitarla almeno una volta nella vita. Qui si trovano le maestose scalinate in pietra che scendono sul fiume Gange, i ghats. Ogni induista deve immergersi nelle acque del fiume scendendo almeno da 5 diversi ghats (rampe di scale). Il rito delle abluzioni inizia alla mattina all’alba ed è anche il momento migliore per i turisti per assistere a questa suggestiva cerimonia, quando c’è meno affollamento.

Un altro punto di osservazione privilegiato è dalla barca sul fiume. Secondo l’induismo l’unico luogo della terra in cui gli dei permettono agli uomini di sfuggire al samsara, cioè all’eterno ciclo di reincarnazione, è la riva occidentale del Gange a Varanasi, per questo motivo nel corso dei secoli milioni di induisti vengono a morire qui e si fanno cremare sul fiume.

Varanasi è una delle città più antiche del mondo, abitata da almeno 3.500 anni. Si trova nello Stato indiano dell’Uttar Pradesh. È una città sacra anche per il giainismo, a dieci chilometri da qui si trova l’antica località di Sarnath, dove il Buddha tenne la sua prima predicazione dopo aver ricevuto l’illuminazione.

Ponti di radici viventi a Meghalaya

Meghalaya, ponti di radici viventi, India (Fabian Lambeck, CC BY-SA 4.0, Wikicommons)

Nello Stato nord-orientale di Meghalaya, il cui nome letteralmente significa “la dimora delle nuvole” in Hindi e in Sanscrito, si trovano delle meraviglie naturali da lasciare senza fiato. Oltre alle imponenti montagne, alla foreste sacre e alle spettacolari cascate, come quelle delle 7 sorelle a Cherrapunji, sono da visitare i ponti di radici viventi, nel Distretto dei Monti Khasi Orientali e in quello dei Monti Jaintia. Si tratta di ponti eccezionali, unici al mondo, realizzati a mano dagli indigeni Khasi e Janitia, piegando le radici aeree degli alberi di fico del banian.

Le radici vengono sollevate, tese e parzialmente piegate attorno a dei tronchi fino ad incontrarsi in modo da formare lo scheletro di un ponte. Occorrono più di 15 anni per la realizzazione di questi ponti, che poi però durano per secoli. Un sistema ingegnoso, ideato per attraversare fiumi e corsi d’acqua durante la stagione dei Monsoni. All’effetto pratico si unisce quello scenografico, che fa di questa zona una meraviglia da vedere almeno una volta nella vita.

Templi di Ajanta ed Ellora

Tempio di Ajanta, India (iStock)

Nello Stato indiano centrale di Maharashtra si trovano a poche ore di distanza l’uno dall’altro i bellissimi templi scavati nella roccia di Ajanta ed Ellora. Entrambi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il tempio di Ajanta è stato edificato tra il II secolo avanti Cristo e il VII secolo d.C. ed è formato da 36 grotte differenti, scavate in epoche diverse. All’interno si trovano santuari e monasteri. Una delle caratteristiche principali del complesso sono le pitture rupestri dell’India antica, perfettamente conservate, che rappresentano il Buddha nelle sue diverse incarnazioni. Uno spettacolo tutto da ammirare.

Il complesso monumentale di Ellora è formato da più di 100 grotte scavate nel basalto, di cui solo 34 sono aperte al pubblico. Al loro interno si trova il tempio Kailasa, dell’VIII secolo, il più grande tempio al mondo scavato nella roccia. Fin dall’antichità i templi di Ellora sono meta di pellegrinaggio di buddhismo, brahmanesimo e giainismo.

Vi ricordiamo, infine, i  luoghi bellissimi dove fare yoga in spiaggia in India.

Varanasi, India (iStock)
Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba