Vi proponiamo la guida della Birmania / Myanmar: meraviglia sfortunata del Sud-Est asiatico. Tutte le informazioni utili.
Vi portiamo alla scoperta di uno dei Paesi più spettacolari e affascinanti al mondo, la Birmania o Myanmar. Un luogo bellissimo, purtroppo dalla storia molto sofferta.
La Birmania, o Myanmar come il Paese è stato rinominato nel 1988 dalla giunta militare al potere, è uno Stato del Sud-est asiatico che si affaccia sulla costa occidentale della penisola indocinese, sul Golfo del Bengala e sul Mar delle Andamane. Confina a ovest con Bangladesh e India, a nord-est con la Cina, a est con il Laos e a sud-est con la Thailandia.
Dopo due anni di pandemia, il governo del Myanmar ha riaperto le frontiere al turismo internazionale, ripristinando l’arrivo dei voli dall’estero. Viaggiare nel Paese in questo momento, tuttavia, è troppo pericoloso a causa dell’instabilità politica ed è altamente sconsigliato.
Vogliamo comunque proporvi la guida a questo straordinario Paese e alle sue meraviglie. Accontentandoci per il momento di ammirarle da lontano. In attesa di tempi migliori.
La Birmania avuto una storia molto travagliata, sconvolta dalle guerre civili e dalle dittature militari. Nel 1948 ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito e dopo un breve periodo di democrazia nel 1962 la Birmania è stata travolta da un colpo di Stato che ha mandato al potere una giunta militare, ancora oggi al governo.
L’isolamento internazionale e l’embargo hanno costretto i militari a fare delle concessioni alle opposizioni, dapprima liberando nel 2010 la nota attivista e Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, leader della Lega Nazionale per la Democrazia che per anni ha condotto una lotta pacifica contro la dittatura dalla sua casa, dove è rimasta a lungo confinata agli arresti domiciliari. Nel 2012 sono state convocate le prime elezioni parlamentari parziali libere, con l’elezione di San Suu Kyi al parlamento, e poi nel 2015 quelle generali. A marzo 2016 è stato eletto un nuovo presidente, Htin Kyaw, e Aung San Suu Kyi è entrata a far parte del governo. La Birmania, pur con l’influenza dei militari, si stava aprendo alla democrazia ed economicamente stava entrando in una fase di crescita e sviluppo.
Purtroppo, il 1° febbraio del 2021 un nuovo colpo di mano dei militari ha riportato ai pieni poteri nel Paese il Comandante in Capo dell’Esercito. Aung San Su Kyi è stata rimossa dalla dalla carica di Consigliere di Stato, arrestata con un pretesto e condannata a quattro anni di carcere.
Negli ultimi anni, un altro conflitto aveva scosso il Paese con esiti drammatici, la persecuzione da parte del governo centrale nei confronti della minoranza etnica dei Rohingya.
La Birmania è uno dei Paesi più affascinanti del Sud-Est asiatico. Qui si possono trovare luoghi dalla bellezza mozzafiato: giungle tropicali, spiagge incontaminate, città antiche e templi buddisti.
Dal 6 novembre 2005 la capitale del Paese è stata spostata da Yangon (la vecchia Rangoon) a Pyinmana, che il 27 marzo 2006 è stata ufficialmente rinominata Naypyidaw, cioè “sede dei re“.
La ex capitale Yangon, la città più grande del Paese con oltre 5 milioni di abitanti, ospita numerosi monumenti. Qui sorgono antichi edifici in stile, templi e pagode dorate, tra cui spicca le celebre Pagoda di Shwedagon, alta 98 metri e risalente al VI secolo, sebbene ricostruita più volte. Per i birmani è l’edificio più sacro, dove sono conservate le reliquie di ben 4 Buddha, o Buddha: Kakusandha, Konagamana, Kassapa e Gautama, il Buddha storico.
A Yangon si trovano anche gli edifici coloniali e le chiese risalenti al dominio britannico. Di più recente costruzione è invece l’imponente Palazzo Karaweik, una chiatta sul Lago Kandawgyi, che riprende lo stile tradizionale asiatico, ispirandosi all’antico palazzo reale Pyigyimon, con due teste di dragone dorate. Yangoon è gemellata con la nostra Torino.
Altre importanti città da visitare sono la nuova capitale Naypyidaw e Mandalay, seconda città più grande della Birmania che ospita l’ultimo Palazzo Reale dell’ultima monarchia birmana, la dinastia Konbaung (1752-1885), e il Tempio Mahamuni, uno dei più importanti luoghi di pellegrinaggio buddhista della Birmania.
Assolutamente imperdibile, poi, è l’antica città di Bagan (o Pagan), sulle sponde del fiume Irrawaddy, nella regione di Mandalay, il cui territorio è disseminato di templi, pagode, edifici storici e siti monumentali di straordinaria bellezza, con un colpo d’occhio davvero notevole sul paesaggio, specialmente all’alba e al tramonto. La città è stata la capitale dell’antico Regno Pagan dal IX al XIII secolo.
Un’altra incredibile meraviglia del Paese è la Pagoda Kyaiktiyo, conosciuta anche con il nome di Golden Rock, Roccia d’Oro, per la presenza di un enorme masso di granito, ricoperto di foglie d’oro, accanto al quale è stato costruito un monumento buddista, uno stupa. È un altro importante luogo di culto della Birmania, si trova nello Stato Mon.
Non solo città e siti storici, in Birmania si trovano anche spiagge paradisiache, ampie e selvagge. Lunghe distese di sottile sabbia bianca, circondate da palme e da una vegetazione rigogliosa. Nella città e distretto di Thandwe, nello Stato di Stato Rakhine, troviamo una delle spiagge più belle del mondo secondo gli utenti di TripAdvior, Ngapali Beach. Più a sud, un’altra spiaggia bellissima è quella di Ngwesaung, nella regione di Ayeyarwady.
Il periodo migliore per visitare la Birmania va da novembre a febbraio, lontano dalla stagione delle piogge e quando il caldo è sopportabile. Per andare invece sulle spiagge dello Stato di Rakhine, il periodo migliore va da marzo a maggio, periodo però non indicato per Bagan e la regione di Mandalay.
In Birmania si arriva in aereo, atterrando all’aeroporto di Yangon. Pochissimi e poco sicuri sono gli ingressi via terra, dai Paesi confinanti, eccetto dalla Cina da cui si entra in Myanmar dalla provincia dello Yunnan, ma verso la quale non si può tornare indietro. Per viaggiare in Birmania è preferibile informarsi bene presso le agenzie di viaggio qualificate.
Gli spostamenti interni al Paese non sono facili. Per muoversi da una parte all’altra la soluzione migliore è quella dei voli interni, anche perché i visti turistici durano solo 28 giorni e non ci si può fermare quindi per viaggi lunghi. Gli autobus vengono usati molto poco dai turisti perché sovraffollati, lentissimi e senza orari precisi. Le città di Yangon e Mandalay sono collegate da un treno espresso; la guida Lonely Planet consiglia di viaggiare su quelli di categoria superiore, perché più sicuri, affidabili e soprattutto puliti. Per spostarsi all’interno delle città ci sono poi i famosi risciò, per i quali è consigliabile pattuire il prezzo prima di salire a bordo. Sempre più diffusi e pratici sono poi i veicoli a noleggio con autista.
Per entrare e viaggiare in Myanmar è necessario il passaporto, con validità residua non inferiore a 6 mesi dalla scadenza dal momento dell’ingresso nel Paese. Occorre poi anche il visto, che va chiesto presso l’Ambasciata dell’Unione del Myanmar a Roma. Il visto turistico ha una validità di 28 giorni.
Sede dell’Ambasciata dell’Unione del Myanmar: Viale di Villa Grazioli, 29 00198 Roma.
Tel.: (06) 36.30.37.53 – 36.30.40.56 – Fax: (06) 36.29.85.66
Si consiglia di stipulare una polizza sanitaria prima di mettersi in viaggio poiché le strutture sanitarie della Birmania sono inadeguate e obsolete.
Per ulteriori informazioni su documenti e sicurezza rimandiamo alla pagina dedicata alla Birmania sul sito Viaggiare Sicuri della Farnesina: www.viaggiaresicuri.it/country/MMR.
A cura di Valeria Bellagamba