Il+borgo+pi%C3%B9+bello+del+Lazio+dove+andare+in+primavera+per+una+gita
viagginewscom
/2022/03/21/borgo-lazio-sermoneta-primavera/amp/
Il+borgo+pi%C3%B9+bello+del+Lazio+dove+andare+in+primavera+per+una+gita
viagginewscom
/2022/03/21/borgo-lazio-sermoneta-primavera/amp/

Il borgo più bello del Lazio dove andare in primavera per una gita

Cosa fare in primavera nel Lazio: il borgo più bello da vedere è Sermoneta. Dove si trova e perché andarci proprio in primavera

La primavera è la stagione ideale per andare a fare una gita fuori porta o per concedersi una breve vacanza. Riscoprire i ritmi lenti e rilassati, fare un tuffo lontano dallo stress quotidiano riempiendosi gli occhi di bellezze naturali e storiche. Nel Lazio c’è un borgo bellissimo dove trovare pace e tranquillità, il posto perfetto dove andare in primavera: Sermoneta.

L’Abbazia di Valvisciolo a Sermoneta, il borgo più bello della primavera nel Lazio

Questo piccolo paesino nella pianura Pontina in provincia di Latina è uno dei borghi più belli d’Italia e del Lazio. Un borgo medievale caratteristico che vi darà l’impressione di fare un salto nel passato: il grande castello che lo domina, gli stretti vicoli, le chiese e i palazzi storici. Intorno una rigogliosa natura e a due passi il giardino più bello del mondo, Ninfa. Indubbiamente il borgo più bello da vedere in primavera nel Lazio.

Sermoneta, perché è il borgo più bello della primavera

Sermoneta è il borgo ideale da visitare in primavera, il posto perfetto per una gita ad aprile o maggio, il paese giusto dove andare anche a giugno e luglio, dunque in estate. Ma perché Sermoneta è il borgo della primavera (e dell’estate)? Presto detto: Sermoneta si trova circondato di una rigogliosa natura che dà ovviamente il meglio di sé nella bella stagione. Si trova in una posizione dominante da cui godere di un’ottimo panorama. Inoltre è a circa 20 km dal mare. Non male per chi non sa resistere alla tentazione di un tuffo in piena estate.

Tutto qui? No. Il motivo per cui andare a Sermoneta in primavera è Ninfa. Ossia il Giardino di Ninfa, eletto dall’autorevole New York Times giardino più bello del mondo. E in effetti questo luogo è davvero un incanto. Si tratta di un giardino botanico costruito sopra le antiche rovine della medievale città di Ninfa, centro attivo già in epoca romana, e abbandonata nel 1300.

Il giardino di Ninfa: il più bello del mondo

Il giardino di Ninfa è unico al mondo non solo per la bellezza delle sue piante e per la disposizione, ma per la sua unica storia.

Il giardino di Ninfa

Sulle rovine della città di Ninfa nel 1500 Nicolò III Caetani, la cui famiglia possedeva il Castello di Sermoneta, creò un giardino delle delizie, un hortus. Anche il Duca Francesco IV, diventato poi proprietario del terreno, continuò a prendersi cura del giardino fin quando la zona per via della malaria fu completamente abbandonata.

Secoli di silenzio poi sul finire del 1800 la famiglia Caetani tornò ai suoi possedimenti. La zona venne bonificata e e venne realizzato il giardino: estirpati le infestanti e piantati alberi e fiori. Senza uno schema preciso ma seguendo istinto e creatività. La sensibilità di Marguerite e sua figlia Leila crearono quello che oggi è sotto i nostri occhi: una meraviglia di natura e storia, intimamente intrecciate.

Il giardino di Ninfa apre i battenti a fine marzo e resta aperto fino ad ottobre, ma è la primavera e parte dell’estate il momento migliore per visitarlo.

Cosa vedere a Sermoneta in una gita

Un piccolo borgo pieno di meraviglie e preziosi tesori: questa è Sermoneta. Usciti dalla Pontina e salendo lungo la strada vedrete sin da lontano il castello Caetani dominare il piccolo paese. Questa fortezza è il simbolo del borgo nonché uno dei castelli meglio conservati del Lazio. Possenti mura esterne e meravigliose sale interne finemente affrescate. E per chi è particolarmente curioso ci sono le segrete del Castello da visitare: le prigioni.

Sermoneta dominata dal Castello Caetani

Girando per il borgo il cuore pulsante è indubbiamente la Loggia dei Mercanti. Si tratta di una struttura ad arcate realizzata nel 1400 in stile gotico che ospitava allora tutte le attività commerciali dell’epoca. E’ ancora oggi il punto di attrazione principale del borgo.

Ci sono poi da vedere le chiese di Sermoneta: la Cattedrale di Santa Maria risalente al 1100 realizzata in stile romanico e con il suo alto campanile di circa 24 metri; poi la suggestiva Chiesa di San Michele Arcangelo costruita su uno sperone di roccia nell’anno 1000; la Sinagoga costruita dalla comunità ebraica nel 1200; poco fuori si trova il Convento di San Francesco datato 1100 con il suo grande chiostro e il ciclo di affreschi, da qui so gode una vista bellissima su Sermoneta.

Uno dei luoghi più suggestivi di Sermoneta è poi l’Abbazia di Valvisciolo risalente all’VIII secolo. La leggenda narra che i Cavalieri Templari frequentavano questa chiesa e che erano soliti radunarsi nelle sue segrete.

Loggia dei Mercanti Sermoneta

Sermoneta dista da Roma circa 90 km ed è facilmente raggiungibile con la strada Pontina. Con i mezzi è necessario arrivare a Latina e da lì prendere l’autobus che in una ventina di minuti arriva fino al borgo. Insomma non faticherete troppo ad arrivarci: un motivo in più perché Sermoneta è il borgo più bello del Lazio da vedere in primavera.

 

 

 

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

Pubblicato da
Cinzia Zadro