Le ultime novità sul Green pass al ristorante: cosa cambia dal 1° aprile. Le regole non saranno uguali per tutti. Diverso trattamento per i turisti stranieri.
Ecco come cambiano le regole sul Green pass con la fine dello stato di emergenza. Qui ci occupiamo in particolare di ristorazione. Come e quando sarà richiesto il certificato verde dal prossimo aprile.
Ci siamo. Mancano ormai due settimane alla fine dello stato di emergenza per la pandemia di Covid-19 e all’abbandono o modifica di diverse misure restrittive che hanno condizionato le nostre vite.
In primo luogo, saranno allentate molte regole sul Green pass, il documento che attesta vaccinazione, guarigione dal Covid o negatività al virus che è stato introdotto un anno fa. Il Green pass o certificazione verde, introdotto inizialmente per viaggiare in Europa, è divenuto poi obbligatorio per accedere a tutta una serie di luoghi pubblici e partecipare ad attività ed eventi.
A dicembre 2021, inoltre, è stato introdotto quello rafforzato, per soli vaccinati o guariti, per limitare ulteriormente l’accesso ad alcuni luoghi e attività, spingendo la gente a vaccinarsi. Una limitazione importante, certo, ma anche un modo per contenere la diffusione dei contagi.
Ora, dal 1° aprile, quando lo stato di emergenza sarà terminato, il Green pass si applicherà ancora per un mese, per l’accesso ad alcuni luoghi e attività, ma con regole meno rigide, mentre in alcuni casi non sarà più richiesto. Dal 1° maggio, poi, salvo sorprese sarà eliminato.
Abbiamo già segnalato tutti i casi in cui il Green pass sarà ancora obbligatorio, come annunciato dal governo. Qui approfondiamo la sua applicazione al ristorante al bar. Ecco cosa succederà dal mese prossimo.
Come era stato anticipato già dal mese di febbraio, il Green pass non sarà più obbligatorio ai tavoli all’aperto di bar, ristoranti, pub, caffè e altri servizi di ristorazione. Non sarà più richiesto alcun certificato, nemmeno quello base con tampone negativo. Una semplificazione importante, agevolata dal fatto che all’aperto è più difficile contrarre il virus.
Andiamo verso la bella stagione e le temperature miti e in vista della Pasqua, saranno numerosi i locali che porteranno fuori i loro tavoli. Senza contare quelli che i locali all’aperto li hanno sempre tenuti, riscaldandoli con i cosiddetti “funghi”, le lampade o stufe.
Nulla cambia, invece, per i locali al chiuso. Ai tavoli al coperto ma anche ai banconi all’interno di bar, pub, caffè, gelaterie e ristoranti servirà ancora il Super Green pass o Green pass rafforzato. Quello che viene rilasciato solo ai vaccinati o guariti dal Covid.
In pratica, si torna alle regole dello scorso autunno per quanto riguarda i tavoli all’aperto mentre si mantengono quelle introdotte a dicembre per i tavoli al chiuso. Bisognerà pazientare ancora un mese per non vedersi più richiedere il Green pass nemmeno all’interno dei locali.
Bisogna sottolineare, tuttavia, una importante eccezione. Come fanno sapere le indiscrezioni delle agenzie di stampa (in attesa della pubblicazione del decreto legge approvato dal Governo), ai turisti stranieri non sarà chiesto il Green pass rafforzato all’interno dei bar e ristoranti. Potranno esibire anche il solo Green pass base, quello con tampone negativo.
Una evidente disparità di trattamento rispetto agli italiani, la cui spiegazione sta nel voler agevolare la ripersa del turismo internazionale. Infatti, il Green pass sarà ancora obbligatorio durante il periodo delle vacanze di Pasqua, a metà aprile, in un momento in cui gli operatori turistici aspettano molti arrivi dall’estero, anche da fuori Europa.
Questa motivazione è anche alla base dell’abolizione completa del Green pass, rafforzato e base, per gli alberghi.