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Cosa volevano le Brigate Rosse da Aldo Moro e perché lo hanno rapito. Ma soprattutto, quali sono stati i luoghi cruciali della sua storia?
Era il 16 marzo 1978, esattamente quarantaquattro anni fa, quando l’Onorevole Aldo Moro, venne rapito dalle Brigate Rosse a Roma. Un’imboscata studiata dai terroristi nei minimi dettagli e raccontata plurime volte, fino allo stremo, per capire cosa si sarebbe potuto fare di più per ritrovare Moro ancora in vita.
L’Italia stava vivendo a pieno il momento terribile e spaventoso, denominato poi, degli Anni di Piombo e la paura era nell’aria. Oggi è importante ricordare quella giornata, soprattutto per la valenza politica di quello che accadde e noi di Viagginews lo facciamo a modo nostro, ossia ricordando i luoghi cruciali e fondamentali della Capitale che hanno segnato il rapimento di Aldo Moro.
Quel giorno di 44 anni fa che ha segnato la strage e il rapimento di Aldo Moro è rimasta nella storia. Ma dove è stato rapito l’onorevole ormai lo sappiamo tutti: era Via Fani. Una strada di Roma che i terroristi delle Brigate Rosse avevano studiato accuratamente e nei minimi dettagli. Era il luogo perfetto, a loro dire, per fermare l’auto del politico e rapirlo. Qui, in via Fani alle 9.02 del 16 marzo 1978 stava passando Moro, ne arrivava da casa in via del Forte Trionfale 79 e dopo la solita tappa in chiesa, stava percorrendo questa via per recarsi a lavoro. Quel giorno persero la vita Domenico Ricci, l’autista dell’auto dell’Onorevole, il maresciallo Oreste Leonardi e gli agenti della scorta Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino.
Dopo il sequestro la corsa: le Brigate Rosse hanno pianificato perfettamente anche la fuga e il trasferimento di Aldo Moro nel covo di Via Montalcini, precisamente in una palazzina in via Camillo Montalcini 8. L’appartamento era stato preso diversi mesi prima da una giovane coppia, insospettabile, ma legata alle Brigate Rosse. Lei era Anna Laura Braghetti, ma insieme al fidanzato, non sapeva perché era stato necessario impossessarsi di questo appartamento. Entrambi aveva eseguito degli ordini segretissimi e solo molto tempo dopo capirono che quella casa sarebbe stata la prigione di Aldo Moro.
Sulla finalità del rapimento di Aldo Moro ancora oggi le teorie sono svariate. Sicuramente, come ha dichiarato poi Mario Moretti uno dei principali autori del rapimento, la volontà era quella di colpire la DC, di bloccare la trattativa con il PCI, e anche di inserirsi in qualche modo nella politica nostrana. La richiesta per rilasciare Aldo Moro però parlava di cose ben più concrete, chiedendo infatti la scarcerazione di almeno un brigatista tra i tanti incarcercati. L’idea di scendere a compromessi con i terroristi per lo Stato fu inaccettabile.
Il corpo di Aldo Moro è stato ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 Rossa in via Caetani. Luogo particolare poiché si trova a metà strada tra la sede del Partito Comunista di Botteghe Oscure, e la sede della Democrazia Cristiana in Piazza Del Gesù. La sua uccisione era stata anticipata da un comunicato stampa delle BR e, a compire l’atto, pare che fu principalmente sempre Moretti.
La famiglia decide di evitare i funerali di stato, si chiude in un silenzio assoluto e il corpo di Aldo Moro è stato seppellito in forma privata a Torrita Tiberina.