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Il ponte del Diavolo a Dolce Acqua: un luogo da visitare

“Il ponte del diavolo” sono tanti quelli che attraversano fiumi e gole in tutta Europa. Vari sono anche quelli che abbiamo in Italia, uno di questi si trova nell’antico borgo ligure di Dolce Acqua in provincia di Imperia.

Queste strutture medievali chiamate “il ponte del diavolo” apparvero alla gente del posto come imprese sovrumane di ingegneria, dando origine a racconti popolari che associavano i costruttori al diavolo (sia come avversario che come complice). Se vi trovate nella provincia di Imperia, una visita al borgo medievale di Dolceacqua non può mancare nel vostro programma.

Il ponte del diavolo di Dolce Acqua

Il paese si erge lungo il torrente Nervia e l’omonima valle e il fiume attraversa il borgo regalandoci scorci pittoreschi, ponti e angoli nascosti da scoprire. In alto il Castello dei Doria domina le case e contribuisce all’atmosfera medievale che caratterizza tutto il borgo.

Qui il silenzio e la tranquillità la fanno da padroni ed è possibile passeggiare sul Ponte romanico accompagnati dal dolce gorgoglio del torrente, lasciandosi trasportare in un mondo lontano fatto di storia e pace. Lo stesso pittore Claude Monet non riuscì a rimanere indifferente a questa bellezza, immortalando il famoso ponte in alcune sue opere.

Un piacere per gli occhi quindi ma anche per la gola! Infatti Dolceacqua oltre al ponte del diavolo è anche famosa per il suo vino prelibato, il Rossese di Dolceacqua che si potrà degustare in tutte le trattorie sparse tra i “caruggi”.

Come arrivare a Dolceacqua

Uscire ai caselli di Ventimiglia o Bordighera dell’Autostrada A10 Genova – Ventimiglia.
Proseguire poi sulla statale S.S. Aurelia e poi sulla provinciale della Val Nervia.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

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Cinzia Zadro