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Uno dei luoghi più magici d’Italia è San Felice Circeo: scopriamo la sua storia e le leggende che gravitano attorno a questo luogo suggestivo.
Se c’è un luogo che intreccia perfettamente storia e leggende quello è San Felice Circeo, un paese della regione Lazio, poco distante da Roma. È un luogo famoso per lo più durante l’estate, infatti è diventato un crocevia di turismo e interesse. Ma San Felice Circeo non è solamente un luogo rilassante ed esteticamente bellissimo: conserva una storia e delle leggende che meritano di essere conosciute.
Conoscere queste storie darà al vostro viaggio un taglio sicuramente diverso, più suggestivo, rendendo un luogo bello e piacevole ad un’esperienza di viaggio davvero affascinante.
Se pensate di sapere già tutto di San Felice Circeo, sappiate che probabilmente vi sbagliate. Questo luogo magico vanta moltissime storie di varie epoche che vi lasceranno a bocca aperta.
Ricordiamo bene che Omero, nella sua Odissea, la chiama l’Isola Eea e effettivamente il promontorio sembra veramente un’isola. In questa terra infatti troviamo la casa di Circe, la famosa maga e figura affascinante figlia di Helios e Perseide. La storia racconta che Ulisse arrivato all’isola Eea capisce che quella terra è abitata e arriva insieme ai suoi uomini nella dimora di Circe. Questa li accoglie e prepara in banchetto in loro onore ma questi appena iniziano a bere si trasformano in porci.
Ma la storia di San Felice Circeo non si limita al mito di Omero, la presenza dell’uomo in questa terra risale all’era dell’uomo di Neandertal, i resti infatti furono trovati nella grotta Guattari nel 1939. Inoltre in altre grotte vennero trovati anche altri resti dell’uomo Sapiens.
Le storie del Circeo trovano pareri contrastati tra gli addetti ai lavori: alcuni sostengono che fu una zona fondata da due colonie romane. Con una spedizione poi da parte dei Volsci che conquistarono i Circei cacciando i coloni romani. Anche se alcuni sostengono che gli abitanti in realtà non vennero cacciati ma si arresero e pagarono come simbolo di lealtà rifornimenti per l’esercito invasore.
La seconda colonia di Circei invece nacque nel 393 a.C. circa, proprio quando i romani cacciarono i Volsci, e fecero diventare l’acropoli in una città.
Nella seconda metà del IX secolo, le flotte del papato vinsero sulle navi saracene, e questo creò un mutamento importante per il Circeo. Iniziando dal nome che cambiò con Rocca Circea, la quale fu affidata al popolo terracinese. In cambio di alleanza contro Gaeta lasciarono molte libertà agli abitanti di San Felice.
Quando i terracinesi conquistarono Gaeta, anche la Rocca fu occupata per un breve periodo, ma dal XII secolo i Frangipane si riappropriarono di buona parte della zona pontina e il papato lasciò a loro il territorio. Ma i terracinesi si ribellarono e occuparono di nuovo la Rocca Circea e dopo aver avuto l’affidamento da parte del papato la fecero diventare una rocca fortificata.
Nel 1239, il papa Gregorio IX ordinò ai Templari di impossessarsi della Rocca per difendere lo Stato Pontificio dagli attacchi dell’imperatore Federico II, il suo nome cambiò e divenne in Castrum Sancti Felicis. In seguito venne affidato a Giordano Pironti-Conti, per poi passare alla famiglia Annibaldi di Roma, arrivare famiglia dei Caetani, ma dopo qualche anno tornò di dominio dello Stato Pontificio.
Federico I d’Aragona nel ‘500 distrusse il paese e il Castrum tornò ad essere dominio della famiglia dei Caetani, che lo ricostruirono interamente, facendo aggiungere anche 4 torri per la difesa. Nel ‘600 fu un periodo florido per tutta la zona, ci furono ricostruzioni e ripopolamento. Questi cambiamenti influenzarono il profilo di quello che è ad oggi il paese. Nel ‘700 arrivò alla gestione della Camera Apostolica per un periodo di circa di 150 anni.
San Felice Circeo come è evidente, da una prima superficiale occhiata, è un luogo incantevole, ma non è solo questo. Tutta la sua magia risiede nelle sue storie e leggende, sono queste a rendere questa terra unica.