Indice dei contenuti
In occasione della Festa della Donna 2022, vi raccontiamo una storia motivazionale. La vita e le avventure della straordinaria Agnès Varda.
Manca pochissimo alle celebrazioni per l’8 marzo 2022, data in cui, come ogni anno, si celebrerà la Festa Della Donna. Questa volta non vi diremo dove andare o cosa fare, ma vi racconteremo un pizzico della vita affascinante di una donna incedibile, Agnès Varda.
Una artista e fotografa a 360° la cui storia può diventare tanto motivazionale quanto fonte di ispirazione per tutti. Agnès ha esplorato, viaggiato e scoperto il mondo attorno a lei con uno sguardo curioso e divertito, fino alla fine.
Agnes Varda è una di quelle donne che ha avuto una vita piena che ha vissuto al massimo fino alla sua morte, nel 2019 a Parigi.
Classe 1928, nata il 30 maggio, è stata una fotografa straordinaria la cui storia inizia in un piccolo paese della Francia. Affascinata dall’umanità inizia a visitare parecchie città e villaggi della nazione, dove muove i primi passi come fotografa nazionalpopolare.
“Credo sia più importante comunicare che comprendere. Non sono sicura, d’altronde, che ci sia bisogno che gli spettatori comprendano tutto quello che vedono, ma è necessario che sentano, è necessario che le cose comunichino e che trasmettano anche lo smarrimento di colui o colei che ha fatto il film. Questo smarrimento si comunica e non si comprende necessariamente”
Ma l’arte e raccontare le persone è un impegno che la travolge completamente, tanto che nel 1954 gira il suo primo cortometraggio intitolato: “La Pointe Courte” con Philippe Noiret.
Il suo secondo lungometraggio, “Cleo” è un film che racconta due ore della vita di una cantante mentre aspetta di conoscere i risultati per capire se se è affetto meno dal cancro.
Nel corso degli anni ’60 Agnes gira tutta la Francia, conosce tantissime persone e diventa una vera e propria esponente della Nouvelle Vague anche se non ha mai amato essere etichettata sotto questa precisa categoria.
Nella sua vita ha soggiornato a Los Angeles dove ha realizzato il famosissimo documentario “Black Panthers” dedicato proprio alla storia e al processo dei membri delle Pantere Nere. Ma dopo qualche anno vissuto oltre oceano, il richiamo della patria e soprattutto di Parigi è fortissimo.
Così torna nella Ville Lumière dove incontra Jim Morrison, appena trasferitosi in città insieme alla fidanzata Pamela Courson. Tra la Varda, Jim e Pamela nasce un rapporto di amicizia e lei sarà una tra le poche persone a poter partecipare ai funerali segreti di Jim Morrison.
“L’ispirazione non si cattura. Quando la si vuole catturare, è andata via. Non bisogna neanche sperare di fare opere poetiche, non bisogna neanche sperare di fare opere straordinarie. In effetti, bisogna lavorare. Bisogna lavorare su ciò che è in disordine, su impressioni inafferrabili, su cose impalpabili”
Intanto la sua carriera e i suoi viaggi per il mondo continua. I premi ottenuti sono tantissimi, i cortometraggi e i film amati dal pubblico sono svariati e nell’83 diventa membro della giuria del Festival di Venezia. Vince poi il premio miglior cortometraggio con “Ulisse” e con il film “Senza Tetto Né Legge” si aggiudica il Leone d’Oro.
Della sua vita personale sappiamo che Agnes Varda è stata legata con un costumista. Ma la sua storia d’amore più importante riguarda un regista e cinematografo Jacques Demy, molto famoso. Purtroppo però Agnes rimane vedova e dopo la morte del compagno dell’amore di una vita gira per lui tre film: Garage Demy, Les demoiselles ont eu 25 ans e L’univers de Jacques Demy.
Nel 2018 le viene assegnato l’Oscar alla carriera e nello stesso anno gira il documentario “Visage Village” insieme a JR, artista francese che utilizza la tecnica del collage fotografico.
I due girano per tutta la Francia, da nord a sud, andando a scoprire la storia di gente comune che vive ai bordi del turismo di massa e da questo incredibile incontro tra generazioni ne nasce un racconto eccezionale della vita quotidiana di ognuno di noi.
(Fonte Immagini: Martin Kraft, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons)