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Ecco la guida ai 10 paesaggi terrestri che sembrano di un altro pianeta. I posti da vedere almeno una volta nella vita.
Esistono paesaggi terrestri incredibili che sembrano appartenere a un altro pianeta. Eppure si trovano nel nostro, la Terra offre stupefacenti spettacoli della natura. Autentiche meraviglie che riempiono il cuore di emozioni solo a guardarle. Vallate, canyon, deserti, saline, montagne, laghi vulcanici del nostro pianeta creano scenari suggestivi e quasi extraterrestri.
Qui sotto vi proponiamo una lista dei 10 più stupefacenti paesaggi terrestri che sembrano lunari o provenire da altri pianeti.
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La Terra offre una varietà di paesaggi naturali stupefacenti, dal mare alle colline ai laghi alle foreste ai deserti ai vulcani e alle montagne. Veri e propri miracoli della natura che ci regalano una bellezza che alle volte sembra provenire da un altro mondo o da un film di fantascienza. Eppure appartengono al nostro pianeta. Di seguito trovate una veloce guida ai 10 paesaggi terrestri che sembrano di un altro pianeta.
La Valle della Luna si trova in Cile, nel Deserto di Atacama. Qui si trovano delle formazioni di sabbia e pietra molto particolari, forgiate dal vento e dall’acqua. Come dice il nome, sembra un paesaggio lunare, ma al tramonto, il colore rossiccio delle rocce fa sembrare questo territorio simile a quello di Marte.
Il Salar de Uyuni, in Bolivia, è un enorme deserto di sale con una superficie di 10.582 km². E’ uno dei più grandi deserti al mondo ed è la più grande distesa di sale della Terra. Si trova nei pressi della città di Uyuni, sull’altopiano andino meridionale della Bolivia, a 3.650 metri di quota. Il suo paesaggio, dal candore accecante, è di una bellezza indescrivibile.
L’Islanda è famosa per i suoi suggestivi paesaggi lunari, tra geyser, vulcani, ghiacciai e lande desolate. Il Lago Mývatn, però, offre uno scenario incredibilmente spettacolare. Qui, oltre al grande bacino d’acqua, ampio oltre 37 km, si trovano nelle vicinanze dei piccoli crateri comunicanti col sottosuolo dai quali esce del fumo bianco proveniente dal vulcano Krafla. Si tratta dell’area geotermale di Hverir, molto particolare per le sue fumarole attive.
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La Cappadocia è una regione della Turchia molto famosa per le sue rocce di tufo dalle forme curiose. Si tratta di una formazione geologica unica al mondo, che nel 1985 è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, sia naturalistico che culturale ed architettonico. Qui infatti, nella particolare conformazione naturale delle rocce sono stati ricavati insediamenti rupestri, risalenti fin dall’antichità. La regione è stata sempre abitata dall’uomo e attraversata dalle più importanti rotte commerciali tra Asia ed Europa. I paesaggi lunari della Cappadocia sono pieni di cavità e grotte, sia naturali che artificiali, molte delle quali sono abitate ancora oggi.
Un altro incredibile paesaggio lunare è quello della regione degli Erongo, in Namibia, che prende il nome dai Monti Erongo. Le montagne di granito, che ricoprono il territorio in modo uniforme, gli conferiscono l’aspetto extraterrestre. A ovest la regione si affaccia sull’Oceano Atlantico.
Sempre in Africa, questa volta in Tanzania, si trova l’incredibile paesaggio del Lago Natron. Un lago composto da carbonato idrato di sodio, Natron, come dice il suo stesso nome, che durante il ciclo di evaporazione delle acque, nella stagione asciutta, assume un colore rosso scuro con striature bianche, dovute all’accumulo di sodio. Il colore rosso del lago è dovuto al pugmento dei batteri che proliferano durante la stagione secca.
La Depressione della Dancalia o Triangolo di Afar è una regione che si trova del Corno d’Africa e comprende lo Stato di Gibuti, parte dell’Eritrea e dell’Etiopia. In questa regione si trova il punto più basso dell’Africa, il lago Assal, a una quota di -155 m sul livello del mare. Le temperature qui arrivano fino ai 48 °C durante la stagione secca (marzo-settembre). Il fiume Awash è l’unico fiume che attraversa la regione di Afar, dove termina il suo corso in una sequenza di laghi salati.
Nel nord-est dell’Etiopia, nella depressione della Dancalia, si trova il vulcano Dallol, il cui cratere si è formato a seguito dell’esplosione di una camera magmatica della Valle del Rift, posta sotto un importante deposito di sale. La zona del vulcano è una vasta landa salina e desertica dove le temperature possono arrivare fino a sessanta gradi. Si tratta di uno dei posti più inospitali della Terra. Nella regione del vulcano Dallol si trovano formazioni geologiche molto particolari, con vasche di acidi isolate da cornici di cristalli di sale e concrezioni, sorgenti calde acide, montagne di zolfo, coni di sale, piccoli geyser gassosi.
Le Bardenas Reales sono un sito naturale della Navarra, nel nord della Spagna. Si tratta di una regione semidesertica, il cui territorio è composto da argille, pietre di arenaria e gessi che l’erosione degli agenti atmosferici ha plasmato creando forme curiose e sorprendenti. Qui si trovano canyon, pinnacoli e alture solitarie, chiamate cabezos, che danno al paesaggio un aspetto molto originale e quasi extra terrestre. In questa zona, dove i corsi d’acqua sono irregolari e spesso secchi, non ci sono insediamenti urbani. Le Bardenas si trovano ad una altitudine tra i 280 ed i 659 metri sul livello del mare.
Un altro luogo molto suggestivo che sembra appartenere ad un altro pianeta è il Deserto dei Pinnacoli in Australia. Si trova nell’Australia occidentale ed è un deserto di sabbia, caratterizzato dalla presenza di numerose formazioni rocciose calcaree, simili a dei pinnacoli e di forme le più varie, la cui altezza può arrivare fino ai quattro metri. In Australia è conosciuto anche con il nome di The Pinnacles.
Ancora l’Islanda con i suoi incredibili paesaggi di vulcani e ghiaccio. Dopo le fumarole del Lago Myvatn, vi portiamo nelle magnifiche grotte di ghiaccio Crystal Cave. Entrare qui, tra la roccia nera basaltica del fondo e le volte blu di ghiaccio, sarà come visitare un altro mondo. Un altro motivo in più per visitare la magica Islanda. Le grotte si trovano nella zona del ghiacciaio Vatnajökull.
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A cura di Valeria Bellagamba