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Enogastronomia

I dolci tipici di Carnevale: le specialità italiane da mettere in tavola

Dolci tipici di Carnevale : le golose specialità italiane e regionali da mettere in tavola nei giorni di festa.

I dolci tipici di Carnevale: le specialità italiane da mettere in tavola (Adobe Stock)

Carnevale è arrivato anche quest’anno e mentre si cerca il proprio costume e ci si prepara per partecipare a sfilate, balli e corsi mascherati, arriva anche il momento di scegliere i dolci da preparare o da acquistare per festeggiare degnamente questo periodo dell’anno con cui solitamente si conclude l’inverno, in attesa della primavera e delle vacanze con la bella stagione.

Quest’anno il Carnevale si conclude il 1° marzo, Martedì Grasso, con l’eccezione del carnevale milanese che secondo il rito ambrosiano termina il sabato successivo, quest’anno dunque il 29 febbraio. Quindi Giovedì Grasso è il 24 febbraio, mentre sabato 26 e domenica 27 febbraio sarà il weekend di Carnevale.

In questi giorni si svolgono le principali manifestazioni nelle città italiane. Diverse sfilate di carri sono state rimandate all’estate, tranne quella di Viareggio. Mentre Venezia ha confermato i festeggiamenti anche se rivisti r soprattutto distribuiti nella città lagunare.

In molti hanno già iniziato a comprare le prelibatezze di questa festa o hanno acquistato gli ingredienti per prepararle in casa. Scopriamo allora quali sono i dolci tipici del Carnevale italiano.

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Dolci di Carnevale 2020: tipicità italiane

Quella di Carnevale è la festa dolce per eccellenza con la preparazione di tante golosità, tra frittelle, zeppole, chiacchiere e castagnole, spolverate di zucchero e servite belle calde. In Italia, secondo la tradizione, si preparano per questo periodo dell’anno tanti dolciumi che seguono antiche ricette regionali. Alle volte si somigliano ma cambiano nel nome, altre invece sono delle specifiche peculiarità di certi territori. Quello che conta è che siano golose e da leccarsi i baffi. Ecco i dolci tipici di Carnevale da mettere in tavola.

Castagnole

Castagnole (iStock)

Per prima cosa, tra i dolci caratteristici di questa festa abbiamo le castagnole (anche castagnoli), diffuse un po’ in tutta Italia, ma tipiche soprattutto delle regioni del Centro: Marche, Romagna, Lazio, Umbria (con la variante degli strufoli) e Abruzzo. Vengono preparate anche in alcune zone della Liguria. Le castagnole si preparano con uova, farina, zucchero, lievito, burro, liquore di anice. Una volta amalgamata la pasta, si formano delle palline che poi si friggono in olio bollente, infine si cospargono di zucchero. Si possono farcire con la crema, anche di cioccolata.

Chiacchiere

Le chiacchiere di Carnevale (Adobe Stock)

Un altro dolce molto diffuso un po’ in tutta Italia, ma che può cambiare nome a seconda del luogo, sono le chiacchiere. Si tratta di strisce di pasta dolce fritte e ricoperte di zucchero a velo, che hanno delle scanalature ai lati e alle volte possono essere chiuse a forma di nodo.

La loro origine risale all’antica Roma, quando si preparavano dolci fritti nel grasso, i frictilia. Le chiacchiere vengono chiamate anche “bugie” (in Piemonte), frappe (nel Lazio, in Umbria, nella provincia dell’Aquila e in alcune zone delle Marche – anche sfrappe – e dell’Emilia); frappole (in Toscana), sfrappole (Bologna); fiocchetti (in Romagna), grostoi in Trentino. E tanti altri nomi più locali. A Venezia e nel Veneto le chiacchiere si chiamano galàni.

Altri dolci

Sempre nelle regioni del Centro, come Umbria, Marche a Abruzzo a Carnevale si prepara anche la cicerchiata, un dolce a base di palline di pasta simili a dei ceci, da cui viene il nome, unite tra loro e ricoperte con il miele.

In Emilia Romagna, a Bologna e dintorni si gustano le ravioline ripiene o le tagliatelle, dei rettangoli di pasta tagliati a come tagliatelle, riempiti, arrotolati e spolverizzati con zucchero a velo. Una ricetta originaria dell’Appennino romagnolo.

In Toscana il dolce tipico di carnevale è il Berlingozzo. Ha la forma di ciambella e viene cotto al forno, preparato con tuorli d’uovo, farina, zucchero, lievito, scorza grattugiata di limone e/o arancio, burro e un po’ di latte. Si tratta di un dolce molto antico, che si trova anche in Umbria settentrionale e che un tempo veniva preparato il Giovedì Grasso.

A Venezia, patria per eccellenza del carnevale, troviamo le fritole, la tipica frittella locale preparata con pastella di farina, uova, latte, zucchero, uvetta sultanina, pinoli, fritta e spolverata con zucchero semolato.  A Mantova si preparano le frittelle. A base di farina, zucchero, burro, lievito, sale e anche liquore, sono simili alle fritole.

Al Nord, in Trentino Alto-Adige si gustano i chifelini, piccoli triangoli a base di farina, patate, burro e zucchero che vengono riempiti di marmellata. In Friuli Venezia Giulia vengono preparati i crostoli, delle frittelle classiche.

In Molise si preparano i caragnoli, dolci che si preparano anche a Natale, con impasto a base di farina, uova e olio avvolto a forma di elica, fritto e ricoperto di miele. A Napoli troviamo le graffe, ciambelline soffici preparate con patate e farina. In Campania un altro dolce tipico di Carnevale sono gli struffoli, bastoncini di pasta dolce con zucchero, miele e frutta.

In Sicilia e in Calabria si mangia la pignolata, o pignoccata, dolce a base di palline fritte, ricoperte nel miele e spolverate con zuccherini colorati e volendo con mandorle tostate. Mentre in Sardegna è tipico il Brugnolus, un dolce a base di farina, uova e purè di patate, poi fritto e ricoperto di zucchero

Infine, un altro dolce goloso tipico di carnevale, diffuso un po’ in tutta Italia, sono poi le ciambelline o zeppole, il nome varia a seconda delle regioni, preparate con farina, uova, zucchero, burro, lievito, uvetta e anche con liquore. Vengono fritte e ricoperte di zucchero.

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Valeria Bellagamba

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