Lollove, piccolo borgo sardo per chi non vuole farsi trovare. Niente segnale per i telefoni cellulari.
Se cercate un luogo immerso nella natura, isolato, lontano da tutto e da tutti e dove non è presente la linea wifi e i cellulari non prendono, dovete andare a Lollove. È un piccolo borgo della Sardegna, situato nel cuore della Barbagia.
Lollove è una frazione di Nuoro, da cui dista poco meno di 20 chilometri, e da poco è entrato nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Di seguito tutte le informazioni utili sul borgo che si propone come meta ideale per chi cerca una vacanza di tranquillità e relax.
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Una manciata di case in pietra arrampicate sulle rocce della Barbagia e circondata dal verde, stradine acciottolate e muretti a secco. Questo è lo scenario che offre Lollove, il minuscolo borgo dal nome curioso e di origine medievale, situato a poco meno di mezz’ora da Nuoro, città di cui è frazione.
Lollove è appena entrato nella prestigiosa lista dei Borghi più belli d’Italia e si prepara alle tante iniziative organizzate dall’omonima associazione per attrarre turisti nei piccoli centri che restano fuori dagli itinerari più frequentati.
Per il piccolo borgo sarà un’ulteriore occasione di visibilità rispetto a quella ottenuta nell’ultimo anno grazie all’interesse di emittenti estere come la BBC e all’attività dell’associazione Uniamoci Lollove, nata in piena pandemia con l’obiettivo di promuovere il borgo come destinazione turistica slow, sostenibile per l’ambiente e soprattutto disintossicante dalla rete. A Lollove, infatti, non c’è segnale per connettere computer e cellulari a internet. Nemmeno campo per i telefonini. Un sogno per chi vuole staccare completamente da tutto e da tutti.
Lollove è un borgo di origine medievale che sorge fuori dalla città di Nuoro, in un territorio che durante il Medioevo era popolato datanti paesi simili. Il borgo, tuttavia, è l’unico è rimasto fino ai nostri giorni. Negli anni ’50 del XX secolo ha subito un forte spopolamento a causa dell’assenza di servizi fondamentali, come la rete idrica, quella fognaria e quella elettrica, e l’arretratezza delle condizioni di vita.
Oggi è abitato da circa 12 persone, quasi tutte anziane, tranne il fondatore dell’associazione Uniamoci Lollove, Simone Ciferni, tornato nel paese dei nonni durante il lockdown. Con la sua associazione, Ciferni sta lanciando il borgo come meta turistica ecosostenibile e detox, per chi vuole staccare dai ritmi frenetici della città e trovare pace, relax, un’accoglienza di tipo familiare e soprattutto staccare telefono, pc e tablet, rendendosi irraggiungibile.
Il nome dl borgo, Lollove, in lingua sarda è Lollobe. Nei documenti è menzionato anche come Loloe, Lolove o Loloy. Secondo una tesi, il nome potrebbe venire dai termini del sardo arcaico lo’ ò, che significava corso d’acqua, e lòbe che significava ghianda. Il riferimento era al territorio del borgo, un luogo con un bosco di querce, con ghiande per i suini, e attraversato da un corso d’acqua.
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Il borgo di Lollove è formato da una settantina di case in pietra, tipiche dei borghi rurali della Sardegna. Ha conservato l’antico impianto medievale, con le stradine acciottolate che attraversano il cuore del borgo.
La sua bellezza sta nelle case povere e nei ruderi abbandonati, in un paesaggio circondato da verde della vegetazione e dalle rocce delle montagne della Barbagia. Un ambiente libero e selvaggio, con la nostalgia per un tempo andato ma di cui restano vivide testimonianze.
Il monumento da visitare a Lollove è la chiesa di Santa Maria Maddalena, che domina il borgo. Realizzata nel ‘600 in stile tardo gotico, all’interno ha archi a sesto acuto in trachite rosa.
Per ulteriori informazioni: www.sardegnaturismo.it/it/esplora/lollove
Mappa di Lollove