Allarme inquinamento da plastiche e microplastiche per il WWF. Cosa sta succedendo e quali sono le città che inquinano maggiormente.
Ogni tanto i riflettori puntati sul problema dell’inquinamento globale si rivolgono altrove. Ci si concentra sul Festival di Sanremo, oppure sulla politica e l’elezione del Presidente della Repubblica, ma questo non significa che il problema dell’inquinamento sia finito, anzi. A riportarci con i piedi ben ancorati al suolo ci pensa il WWF che, con nuovo report, avvisa: entro il 2050 l’inquinamento degli Oceani sarà 4 volte maggiore rispetto ad oggi.
In vista della prossima Assemblea delle Nazioni Unite, il WWF ha analizzato oltre 2500 studi relativi all’inquinamento da microplastiche e plastica negli Oceani. I risultati parlano chiaro e spiegano perfettamente anche gli impatti che tutto questo inquinamento sta causando, e causerà in futuro. Se non si fa qualcosa di concreto in breve tempo per ridurre la produzione e il consumo della plastica, moltissime aree ecologiche con la relativa biodiversità, verranno distrutte. Del resto la soglia massima tollerabile di inquinamento da microplastica è già stata superata in diverse aree del Mediterraneo.
Più volte abbiamo raccontato quali sono i motivi per cui la plastica è un vero pericolo per la vita marina. Ma lo sappiamo, un piccolo memento fa sempre bene. Prima di tutti gli animali rischiano di rimanere intrappolati, di ingerirla scambiandola per cibo, di soffocare o di avvelenarsi per il rilascio di sostanze tossiche.
La tragedia? La plastica è entrata nella catena alimentare e sta impattando in modo evidente in alcuni degli ecosistemi più importanti e grandi al mondo come la Barriera Corallina. Proprio qui si stima vi siano più di 10 miliardi di oggetti di plastica intrappolati tra i coralli. Questo rischia di soffocarli e distruggerli e il rischio di veder aumentare il fenomeno dello sbiancamento non è una mera ipotesi purtroppo.
Non possiamo dimenticarci che, come riporta il WWF, da diverse analisi sono emersi numeri preoccupanti. Ogni anno sembra che finiscano nel Mediterraneo 229mila tonnellate di plastiche e tra le città più inquinanti del bacino del Mediterraneo 5 sono italiane: Roma, Milano, Torino, Palermo e Genova.
Così nelle acque del Mediterraneo si trova la più alta concentrazione di microplastiche. Una situazione che sembra essere irreversibile perché, una volta dispersi nel mare, i frammenti di plastica continuano a sbriciolarsi rendendo pressoché impossibile recuperarli.