Il Regno Unito accorcia la quarantena ed elimina il Green pass. Tutte le ultime novità da conoscere.
Calano i contagi di Coronavirus e il Regno Unito decide di allentare le restrizioni finora imposte ai suoi cittadini ma che riguardano anche tutti coloro che vogliano visitare il Paese. Dunque è bene sapere cosa sta cambiando.
Tra le principali novità ci sono la riduzione della quarantena, anche se è più corretto parlare di isolamento, per i contagiati e l’abolizione del Green pass, che qui ha avuto durata breve ed è stato introdotto solo per i grandi eventi e alcune situazioni. Ecco cosa bisogna sapere.
Sebbene i dati dei contagi nel Regno Unito siano ancora alti, il picco dovuto alla variante Omicron sembra essere stato raggiunto, con casi giornalieri in calo e decessi stabili. Pertanto il Paese ha deciso di allentare alcune restrizioni per restituire maggiori libertà ai suoi cittadini e anche a tutti coloro che si trovino nel Paese, per lavoro o turismo. Del resto, non sono mai state introdotte eccessive limitazioni, tranne il lockdown della primavera del 2020 imposto dalla grave emergenza con gli ospedali saturi.
La prima novità, introdotta da lunedì 17 gennaio è quella della riduzione del periodo di isolamento per i positivi che passa da 7 a 5 giorni, con tampone negativo al quinto giorno. A queste condizioni la persona che era stata contagiata potrà uscire prima di casa.
L’altra novità è la prossima abolizione del Green pass che era stato introdotto a inizio dicembre, all’esplodere dei contagi, ma solo in pochi casi e in situazioni limitate. Il pass del servizio sanitario sanitario nazionale britannico, NHS Covid pass, era diventato obbligatorio soltanto per accedere a discoteche, locali notturni e grandi luoghi al chiuso che raccolgono vaste folle. Come i locali al chiuso con più di 500 persone non sedute, i locali all’aperto con più di 4000 persone non sedute e tutti i luoghi dove si radunano più di 10mila persone.
Il Green pass per discoteche e grandi eventi sarà abolito dal 20 gennaio, come ha annunciato il premier Boris Johnson nella seduta del Parlamento britannico il pomeriggio di mercoledì 19 gennaio. Il Primo Ministro ha annunciato anche la fine dello smart smorking, raccomandato da dicembre, e anche dell’obbligo di mascherine al chiuso.
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Nel frattempo, a inizio gennaio, il Regno Unito aveva allentato alcune restrizioni per i viaggiatori in arrivo nel Paese. Dal 7 gennaio, infatti, non è più obbligatorio il tampone effettuato prima della partenza per i viaggiatori vaccinati provenienti dall’estero.
Rimane comunque l’obbligo del tampone da effettuare entro 2 giorni (48 ore) dall’arrivo nel Paese, il cosiddetto “day 2 test”. Il tampone va prenotato prima del viaggio presso uno dei centri medici autorizzati e non è più obbligatorio il molecolare ma si potrà scegliere anche l’antigenico. Durante l’attesa del risultato si dovrà osservare l’isolamento cautelare.
Per l’ingresso nel Paese è richiesta la compilazione del PLF – Passenger Locator Form, nella quale si dovranno indicare i seguenti dati:
I viaggiatori vaccinati dovranno presentare il Green pass europeo o un altro certificato equipollente.
Chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale, così come chi arriva da un Paese nella lista rossa dovrà sottoporsi a tampone tre giorni prima della partenza, dovrà compilare un formulario online nei due giorni precedenti a quello della partenza e all’arrivo nel Regno Unito dovrà osservare un periodo di isolamento di 10 giorni. Inoltre, sarà obbligato a due tamponi: al secondo e all’ottavo giorno dall’arrivo.
Tutte le informazioni aggiornate sul portale Viaggiare Sicuri: www.viaggiaresicuri.it/country/GBR